“L’ospedale di Varese deve assorbire tutta l’azienda di Gallarate”
Il segretario lombardo del PD Alfieri evidenzia i punti critici della riforma sanitaria e mette in guardia sulla riorganizzazione: "L'attuale proposta mette a rischio gli investimenti sul Del Ponte"

Cambierà la sanità in Lombardia? e come cambierà?
Questa sera, mercoledì 8 luglio, Agorà ha organizzato , nella sala Montanari in via dei Bersaglieri a Varese, un confronto aperto al pubblico per capire come procede l’iter legislativo della Riforma voluta dal presidente Roberto Maroni.
Si confronteranno Fabio Rizzi, presidente della Commissione sanità della Lega Nord, Alessandro Alfieri, capogruppo in consiglio regionale del Partito democratico e Fabio Altitonante, consigliere regionale di Forza Italia.
Al centro del dibattito gli annunciati cambiamenti ma anche il futuro dell’ospedale di Varese: la proposta verrà illustrata da Rizzi che ne ha proposto il contenuto. Ad Alfieri spetterà il compito di individuarne i punti critici: « È una non riforma – afferma il segretario regionale del PD – perché non si toccano i nodi critici che interessano ai lombardi, primo fra tutti la mancanza di un sistema equo di distribuzione dei costi. Oggi ricco e povero pagano allo stesso modo, nessun cenno alla politica dei ticket, agli aiuti a chi ha bisogno».
Il disegno in discussione prevede un’organizzazione divisa tra Ats, ASST e Agenzia di controllo: « Anche il nuovo assetto non dà le garanzie di risposta alle esigenze della popolazione: non si capisce, infatti, se diminuiranno le liste d’attesa e, soprattutto, se si eviteranno gli scandali che hanno colpito la sanità lombarda negli ultimi anni. La nuova agenzia che verrà costituita allo scopo avrà due grossi limiti: non effettuerà direttamene i controlli ma darà solo le linee guida e, soprattutto, sarà diretta espressione della maggioranza, il che vuol dire che i controllori sono nominati dai controllati. Che garanzia è?»
Per evitare distorsioni, il Pd lombardo sostiene la creazione di un’unica Azienda sanitaria regionale: « Non è solo una questione di poltrone – spiega Alfieri – ma anche di modelli e sistemi uguali in tutte le province. Attualmente si registrano diversità di trattamento, soprattutto dei controlli, a seconda dell’Asl provinciale».
E sul futuro di Varese, l’esponente democratico ha le idee molto chiare: « Varese dovrà avere una realtà sanitaria forte. La collaborazione tra ospedale e università aumenta di valore se cresce la sua importanza e la sua attività. Credo, per questo, che non si debba guardare a equilibri territoriali ma alla crescita dell’eccellenze. Per questo, la nostra proposta è quella di far confluire tutta l’azienda di Gallarate in quella di Varese: consideriamo solo il valore di questa unione nel campo materno infantile. Se si vuole davvero far decollare il polo del Del Ponte, occorre far confluire tutta l’attività legata alla mamma e al bambino. La riorganizzazione, inoltre, porterebbe finalmente alla soluzione dei problemi del pronto soccorso del Circolo. Io ritengo che non si debba procedere pensando solo agli equilibri tra Nord e Sud, ma mirare a un’organizzazione che punti alla qualità e all’efficienza».
Alfieri si dice preoccupato anche dalla futura rete sanitaria territtoriale tanto decantata: « Se non ci sarà un vero e reale coinvolgimento dei medici di medicina generale, tutto questo modello non sarà sostenibile».
Dal 14 luglio, la battaglia sarà in aula: « Noi stiamo affilando le armi e siamo pèronti a fare ostruzionismo se la maggioranza procederà senza ascoltarci».
Intanto, questa sera, alla sala Montanari ci sarà un anticipo di dibattito. A cui tutti i varesini sono invitati.
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