Alla Fondazione Morandini le opere di Antonio Calderara: riti di passaggio dalla figurazione all’arte concreta

La nuova mostra temporanea invita il pubblico di Varese a esplorare il paesaggio tra figurativo e concreto

Antonio Calderara

La Fondazione Marcello Morandini apre al pubblico, a partire dalle 15:00 del 25 Ottobre 2025 fino al 26 Aprile 2026, la nuova mostra temporanea Antonio Calderara: riti di passaggio dalla figurazione all’arte concreta, in collaborazione con la Fondazione Antonio e Carmela Calderara e Larkin Erdmann Gallery AG (Galleria d’arte di Zurigo), con la curatela dei responsabili dell’archivio della Fondazione Antonio e Carmela Calderara, Paola Bacuzzi e Eraldo Misserini e il critico d’arte Marco Meneguzzo.

La figura di Antonio Calderara è una tra le più segrete ed enigmatiche della storia dell’arte italiana del XX secolo: amata fino all’eccesso nei Paesi di lingua tedesca, in Italia è ancora riconosciuta solo da un’élite di studiosi e di raffinatissimi collezionisti, per il suo rigore nella ricerca cromatica e nella costanza di raggiungere la quintessenza tra forma e colore.

La rassegna alla Fondazione è una delle più complete degli ultimi anni: infatti, comprende ben 49 opere, provenienti dalla Fondazione Antonio e Carmela Calderara, dalla Larkin Erdmann Gallery AG e da collezioni private, che testimoniano il passaggio dell’artista dal figurativo all’arte concreta.

Completa la mostra una sezione dedicata ai rapporti con la musica e i musicisti, dove l’artista stabilisce connessioni tra suono e colore, nella più pura espressione della sintesi ricercata sin dall’epoca delle avanguardie storiche.

La mostra temporanea, patrocinata da Regione Lombardia e Comune di Varese, rende visibile il percorso di Antonio Calderara nel suo passaggio dall’arte figurativa a quella astratta. Le opere testimoniano un’evoluzione coerente, in cui la rappresentazione del reale si trasforma progressivamente in una visione sempre più essenziale, guidata da un uso meditato della luce come principio costruttivo e spirituale. La figura si alleggerisce fino quasi a scomparire, lasciando spazio a superfici nitide, velature trasparenti e rapporti cromatici minimi, dove ogni elemento è pensato in funzione dell’equilibrio tra spazio e luminosità.

Durante il periodo dell’esposizione verranno organizzati momenti di incontro e racconto con i critici d’arte Elena Pontiggia (venerdì 27 febbraio 2026 alle 18:30) e Marco Meneguzzo (venerdì 14 novembre 2025 alle 18:30).

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Pubblicato il 17 Ottobre 2025
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