Arrestato in Svizzera il capo di una “piramide” del traffico di droga

Latitante da cinque anni un uomo di 40 anni è finito nella rete investigativa della Guardia di Finanza che ha indagato sui suoi sottoposti ed è arrivata a scoprire il suo nascondiglio

Era a capo di una rete di distribuzione di droga a livello internazionale e dopo 5 anni di latitanza è stato arrestato in Svizzera, grazie a un’operazione antidroga condotta dalla Guardia di Finanza di Varese in collaborazione con le autorità elvetiche.

In manette è così finito un uomo di 40 anni, di Biandronno, Igor Rossi “tradito” da alcune leggerezze compiute dai suoi collaboratori e che hanno permesso di individuare il bunker, situato a pochi metri dal Valico di Ronago, in provincia di Como.

Il tutto ha fatto parte dell’operazione “Touch and go”, condotta dai militari della Compagnia di Luino e del Nucleo di Polizia Tributaria di Varese che hanno attivato un canale di collaborazione internazionale con le Autorità elvetiche, tramite il Comando Generale della Guardia di Finanza, al fine di procedere all’arresto del 40enne latitante in Italia da oltre 5 anni e rifugiatosi nella vicina Confederazione Elvetica.

L’uomo era a capo di «una vera e propria piramide del crimine – raccontano dalla Guardia di Finanza -, con al vertice i trafficanti di droga che mantenevano contatti diretti con le fonti di importazione della sostanza stupefacente direttamente da Olanda e Svizzera; nei confronti dell’uomo era pendente un mandato di cattura internazionale e una richiesta di estradizione a seguito dell’operazione “New Trip” condotta nell’anno 2010 dalla Guardia di Finanza di Varese, che portò al sequestro di oltre 24 chili di marijuana, 5 chili di hashish, 5 chili di pasticche d’ecstasy e alcune decine di grammi di cocaina».

Il ricercato, punto di riferimento dell’organizzazione, era “scappato” in Svizzera a seguito dell’arresto della compagna, avvenuto a Biandronno nel febbraio 2010, in quanto trovata in possesso di circa 20 chili di marijuana e 4,650 chili di anfetamina (pari a circa 120.000 dosi singole). Proprio dalla Svizzera, imperterrito, il 40enne ha continuato a gestire il traffico illecito attraverso i suoi collaboratori presenti lungo la fascia di confine italo-svizzero.

Ed ecco come la Guardia di Finanza è arrivata a trovare il trafficante: «Una leggerezza dei complici del latitante ha determinato la fine della sua “fuga” in quanto, proprio investigando sui suoi sodali, è stato localizzato, nei pressi della sua abitazione “fantasma”, un vero e proprio bunker, in territorio elvetico, dove la Polizia svizzera, con l’ausilio investigativo dei finanzieri italiani, ha provveduto ad eseguire il mandato di cattura internazionale. Nel corso delle operazioni svolte dalla Polizia Svizzera, sono state rinvenute diverse sostanze stupefacenti, un’arma da fuoco con proiettili illegalmente detenuta e denaro contante. L’attività delle Fiamme Gialle varesine prosegue nella ricerca dei “complici” che sistematicamente si recavano presso l’abitazione del ricercato in territorio elvetico».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 22 Settembre 2015
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