Troppe rinunce o richieste di aspettativa: le cattedre rimangono scoperte
I più penalizzati sono stati gli studenti disabili dove manca un quarto degli insegnanti di sostegno. Il problema, però, è in fase di soluzione anche se rimane aperto il problema "supplenze"

1488 docenti di sostegno, circa 150 in più dello scorso anno, anche per far fronte alla crescente domanda. Attualmente, in provincia di Varese sono circa 3000 i ragazzi che hanno diritto al sostegno, peccato che molti di loro hanno iniziato le lezioni senza alcun aiuto: « Abbiamo avuto dei problemi che stanno per essere risolti – assicurato dirigente dell’Ufficio scolastico Claudio Merletti – Un quarto delle cattedre è tornato ai dirigenti perché procedano individualmente con le nomine. Confido che il problema si risolva tra oggi e domani».
Ma, con un piano straordinario di assunzione, come è stato possibile avere questa carenza? «Abbiamo ricevuto numerose rinunce. Il sistema della chiamata nella fase B ci ha messo in condizioni di non poterci muovere in tempi adeguati. Molti hanno presentato la rinuncia ma parecchi non hanno proprio risposto, bloccando di fatto il posto». ( la fase B si è chiusa venerdì scorso)
Oltre alle rinunce, poi, c’è chi ha deciso di accettare il ruolo ma di chiedere l’aspettativa: « Questa è stata un’ulteriore novità che ha creato problemi. Attualmente, la normativa non permette ai dirigenti di nominare supplenti perché sarà la fase C a coprire i posti con il “potenziamento”. Non sono previste risposte per eventuali carenze in pendenza di quelle nomine che avverranno in novembre. Ci aspettiamo un chiarimento e un’indicazione per procedere».
Il meccanismo della fase B, che non permetteva ai docenti precari di rinunciare alla cattedra pena la cancellazione delle graduatorie, ha posto molti insegnanti in condizioni difficili, soprattutto tra coloro chiamati a trasferirsi in altre regioni o città. Le scelte, quindi, sono state le più varie, tra chi si è trasferito, chi ha congelato il contratto, chi ha chiesto l’aspettativa.
« Devo riconoscere che nella nostra provincia i disguidi sono stati affrontati con grande professionalità grazie a una squadra nell’Ufficio scolastico veramente capace che non si è risparmiata. E anche le sfide future sono potenzialmente scommesse importantissime: qui abbiamo costruito una rete di scuole, allargata poi ad altre realtà istituzionali, che verrà chiamata a individuate linee guida per la costruzione dei “POF triennali (Piano per l’offerta formativa). Il lavoro sarà di lungo respiro: una grande occasione per sperimentare».
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