Giornalisti e ambiente, “sappiate stupirvi delle idee in movimento”
Due appuntamenti dedicati all’ambiente e al modo di raccontarlo nella seconda giornata di Glocal15 a Varese. Pienone alla proiezione el film ambientale di Marco Tessaro
Una serata di cinema e natura, oltre ai due incontri di questa mattina hanno inaugurato il filone “ambientale” della quarta edizione di Glocal.
La proiezione di ieri, 19 novembre, è stata organizzata da Lipu per mettere in scena il lavoro di Marco Tessaro. Risultato: serata sold out: si è resa necessaria una replica.
Ma è nella giornata di oggi, venerdì, che la questione: “Come si comunica l’ambiente” è entrata nel vivo con due appuntamenti, uno al teatrino Santuccio, l’altro a Villa Recalcati, sede della Provincia.
L’incontro con Stefano Cianciotta, giornalista e professore di comunicazione di crisi aziendale, Sergio Ferraris, Giornalista scientifico e Luca Natale, responsabile della comunicazione del Parco Nazionale delle Cinque Terre incominciato alle 9.00 è stato il pretesto per fare il punto della situazione sullo stato di salute del giornalismo ambientale in Italia tout court e su come enti, giornali e professionisti sono in grado di gestire le crisi e le relative informazioni in merito ai momenti caldi.
Lo stato di salute dell’informazione ambientale nel Paese risente della qualità degli editori che impongono un giornalismo non sempre disinteressato ma anzi condizionato dalla composizione dei cda. Sul fronte del lettore, però, le cose non sembrano andare meglio: se i giornali relegano inchieste ambientali e notizie che hanno a che fare con l’ambiente è perché poco sembrano appassionare il pubblico. Cosa fare, allora? la regola della schiena diritta non basta, ci vuole curiosità, competenza, interesse, studio e, soprattutto formazione.
I giornalisti deputati a raccontare calamità e fatti devono “saper stupirsi che è possibile cambiare idea”, e quindi rimettersi in gioco quando è necessario aumentare le competenze, la propria preparazione, il punto di vista, come ha ricordato Sergio Ferraris.
Si è inoltre molto trattato la questione della formazione del giornalista ambientale e alcuni casi legati all’Italia in merito a situazioni di crisi – vedi Luca Natale per le alluvioni delle Cinque Terre – e nel mondo. A questo proposito Stefano Cianciotta ha illustrato l’approccio di Obama per la gestione dell’uragano Sandy nel 2012, che ha evitato vittime con una campagna comunicativa ad effetto.
Mentre era in corso l’appuntamento al Santuccio la sala convegni di Villa Recalcati era piena di persone ad ascoltare i risultati del progetto Lifetib realizzato da Lipu (nella foto): con una serie di azioni che hanno riguardato più linee di interventi sul territorio per assicurare il corridoio biologico fra le Alpi e gli Appennini.
“Vive solo chi muove” è stato un momento importante per fare il punto sui progetti che assicurano la biodiversità in un territorio “cerniera” fra più ecosistemi.
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