Il “biscottone spagnolo” che non piace a nessuno

Quello andato in scena a Valencia è un pugno nello stomaco che ci ricorderemo a lungo. Uno spettacolo indecoroso per tutti gli amanti del motociclismo e dello sport in generale

Motociclismo varie

Quello andato in scena a Valencia è un pugno nello stomaco che ci ricorderemo a lungo. Uno spettacolo  indecoroso per tutti gli amanti del motociclismo e dello sport in generale. Il cosiddetto “biscottone”  tra Marquez e Lorenzo  rappresenta un unicum nella storia delle due ruote. Un episodio che, come ammesso candidamente dallo stesso neocampione del mondo, lo ha favorito nella vittoria del quinto titolo mondiale e che non si era mai visto. Un’ammissione che da una parte getta un’ombra sull’eccellente stagione del maiorchino e dall’altra svela il vero volto di Marc Marquez. Un ragazzo di 22 anni talmente ambizioso da riuscire a trasformarsi da erede legittimo in “regicida” nel giro di tre gare.

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Il “biscottone spagnolo” e l’ironia del web 4 di 10

Se sarà una macchia indelebile nella carriera dello spagnolo lo deciderà il tempo (e soprattutto i fan), è certo però che da domani gli appassionati  e i tifosi di Rossi setaccieranno le telemetrie in cerca di ciò che è sembrato chiaro con un semplice colpo d’occhio: a Valencia Marquez non ha mai provato ad attaccare Lorenzo. Lo ha fatto in barba a quanto dichiarato giovedì in conferenza stampa, quando diceva che avrebbe fatto di tutto per battere il rivale della Yamaha e lo ha dimostrato quando ha messo le ruote davanti a Pedrosa, non appena il compagno di squadra ha tentato di superarlo  per lanciarsi alla disperata (ma corretta) rincorsa del primo posto a due giri dal termine.

Lapidarie le dichiarazioni di Rossi a proposito: “Non capisco il comportamento della Honda che permette a un suo pilota di aiutare la Yamaha, anche ai danni del compagno di squadra (Pedrosa ndr)”. Un’osservazione a cui i vertici di HRC non potranno sottrarsi, come fatto da Livio Suppo subito dopo il Gp, e che rischia di costare caro alla casa dell’ala. Dopo una stagione appannata dai problemi di set-up (il telaio 2015 non piaceva a Marquez che da metà stagione è tornato a gareggiare con quello 2014) l’ultima cosa di cui aveva bisogno Honda era l’accusa di “antisportività” lanciata da mezzo mondo al suo pilota più talentuoso.

Lorenzo e Marquez, l'ironia del web

Peccato, peccato davvero. Il campionato più bello degli ultimi anni si è concluso nel modo peggiore, svelando le falle di uno sport che fino ad oggi poteva permettersi di non avere troppe regole scritte proprio perché la più importante era riconosciuta e rispettata da tutti: “Vinca il migliore, il più veloce”.

E qui entra in scena un altro grande attore della MotoGp, Carmelo Ezpeleta. Le telecamere Sky hanno ripreso l’abbraccio consolatorio del patron Dorna a Valentino e con questo anche le battute del pesarese: “Cosa ti avevo detto Carmelo – dice Valentino a Ezpeleta – è uno schifo”.  Uno “schifo” che ha rovinato lo spettacolo dell’ultima e decisiva battaglia tra i due piloti Yamaha e che ha dei costi. Costi con cui Ezpeleta dovrà fare i conti già da stasera.

Oltre all’elettronica e al fornitore ufficiale di gomme (Michelin al posto di Bridgstone ndr.) la MotoGp dovrà quindi confrontarsi anche con gli strascichi agrodolci di questa stagione che, lo ribadiamo, rappresenta uno spartiacque nella storia del motomondiale.

Lorenzo e Marquez, l'ironia del web

Per i tifosi di Valentino (commovente l’affetto di Tavullia per il suo figlio più celebre) rimane il lavoro e la grande professionalità di un campione capace di spostare le lancette del tempo e di incantare anche chi di moto non si è mai interessato. Uno che non ha paura di svelare i trucchi del mestiere ai più giovani e che ha il coraggio di rimettersi in discussione quando potrebbe godersi i frutti dei successi raccolti. Uno insomma con una stoffa diversa e che in fondo (qui sì, possiamo permetterci di essere un pizzico sciovinisti come lo sono stati gli spagnoli oggi) è uno di noi.

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Pubblicato il 08 Novembre 2015
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