Moretti: “La nostra difesa in difficoltà”

Le proteste di fine gara dopo il non-fischio su Wayns hanno acceso un Paolo Moretti che ritrova l’aplomb davanti ai microfoni sul campo di Szombathely. Il coach varesino spiega così la debacle in terra ungherese: «Abbiamo giocato una partita in cui non siamo stati bravi ad attaccare la loro aggressività: abbiamo tenuto troppo ferma la palla e ciò ha agevolato gli ungheresi, più fisici e spesso con le mani addosso ai nostri uomini. In attacco non siamo andati male in generale perché abbiamo costiuito buoni tiri, aperti, ma li abbiamo sbagliati e così la percentuale troppo bassa ci ha punito». Moretti ha anche alternato diverse difese passando da uomo a zona fino a un pizzico di pressing. «L’ho fatto per provare a tenere basso il loro ritmo di attacco ma il Falco ci ha impensierito con tutti i tipi di difesa. Ecco, questa è stata la chiave: avremmo potuto giocare meglio a livello difensivo».

Anche Ramon Galloway, oggi poco incisivo, sottolinea i troppi errori nelle conclusioni: «Le statistiche parlano chiaro, abbiamo avuto buoni tiri che però non sono entrati. Peccato perchè la gara è stata combattuta fino all’ultimo secondo quando abbiamo avuto il tiro del pareggio che purtroppo non è entrato. Abbiamo giocato una buona partita ma penso che avremmo potuto mettere in campo una maggiore energia, però non sempre le cose vanno come vorremmo».

P A G E L L E

DAVIES 7 – Qualcuno se la piglia anche con lui per quell’errore che è costato il pareggio, o per aver speso un fallo a 19” dalla fine (non sappiamo quali fossero le indicazioni in merito). Però il lungo Usa ci prova sul serio: 23 punti, 11 rimbalzi e pure tre recuperi, lavora di fatto anche per Ukic e Faye. E soprattutto è l’unico per larghi tratti a prendersi le responsabilità d’attacco.

WAYNS 4,5 – Se questo dev’essere il leader designato della squadra in versione “Ukic off”, siamo fritti. Lucra qualche punto in mezzo a una selva di colpi a vuoto: 2 su 11 con un paio di conclusioni che a malapena arrivano al ferro. Zero regia, l’assalto finale alla viva il parroco (certe cose vanno costruite meglio, al netto del fallo non fischiato), -7 di plus minus e una valutazione che se abbiamo fatto bene i conti (la Fiba non la fornisce) è sotto lo zero. Andiamo bene…

MOLINARO 5 – Quintetto base e minuti veri per via dei problemi alla schiena di Faye. Non si gioca bene le carte che Moretti gli mette in mano: un paio di tiri frettolosi, qualche ingenuità, un bel canestro. Tipica partita dell’inesperto.

CAVALIERO 7 – Vivacchia un po’ ai margini nei quarti centrali, però quando bisogna provare a vincerla il capitano c’è. Prima una bomba su finta e passo laterale, poi il “tiro ignorante” alla Basile per il pareggio a quota 73, nel mezzo un paio di palloni d’oro a Davies. Non è bastato.

CAMPANI 5,5 – Gli è mancato quel guizzo in più: gara onesta, qualche cesto dalle sue piastrelle, qualche buona difesa ma anche una reattività non sempre al meglio (arriva da una botta alla mano, tra l’altro).

KUKSIKS 4,5 – Devono avergli smontato il mirino, perché nelle ultime due partite il tiratore lettone si è trasformato da cecchino ad accecato. Dietro il contributo è sempre di sostanza, sia con la zona sia con la uomo, ma in casi come questi è fondamentale aiutare la squadra anche in attacco.

THOMPSON 5 – Sorpresa in avvio, quando segna subito 6 punti utili. Poi però torna se stesso, o almeno la versione che abbiamo conosciuto a Varese. Discreto a protezione del canestro, poco incisivo quando c’è da fare una scelta, da prendere coraggio, da essere protagonisti.

GALLOWAY 5 – Comincia alternando vaccate a giocate interessanti, solo che il suo apporto offensivo si limita alla prima metà di gara. Dopo c’è spazio solo per le sbavature, compreso quell’ultimo pallone che per poco non viene perso nell’abuso di palleggi in mezzo alle gambe. Poco sale in zucca.