Arriva il freddo, così le città si attrezzano per i senza tetto
Una rete di centinaia volontari si attiva ogni anno nei principali centri della provincia. A Varese e Busto Arsizio sono attivi anche dei dormitori, a Gallarate un rifugio. Tutti i numeri dell'emergenza

L’inverno comincia a farsi sentire con le prime notti sotto zero e il problema dei senza tetto torna a preoccupare le amministrazioni comunali, specialmente nei centri più popolosi, attorno alle stazioni. Per prima Varese, poi Busto Arsizio e Gallarate da qualche anno hanno attivato importanti iniziative che permettono a decine di persone di trovare un pasto caldo e, nel caso di Varese e Busto, anche un letto al coperto per passare le notti più fredde.
VARESE – Si è riattivata la rete di associazioni che si impegnano per garantire l’apertura del rifugio accanto alla stazione delle Ferrovie dello Stato. Dal monitoraggio, effettuato dal servizio adulti del Comune con la capo attività Sara Casarin, è emerso che la mensa della Brunella ad esempio serve 25 mila pasti in un anno, che all’ex Chalet Martinelli sono ospitati in media 35 senzatetto a stagione e che al Centro di via Maspero sono sufficienti i 25 posti letto (apertura dalle 18 alle 8 con un operatore Colce), che al Banco Nonsolopane si sono rivolte 903 famiglie e 3mila utenti nel 2014. La Croce Rossa si occupa della distribuzione di pacchi alimentari, sacchi a pelo e brande in via Dunant dalle18 allle 22 tutto l’anno. Nel 2014 sono transitate circa 75 famiglie. La San Vincenzo offre vari servizi per persone in difficoltà in via Procaccini 3 tutto il giorno tutto l’anno. La Caritas si occupa della mensa, delle docce e del centro ascolto chiesa Brunella. Qui nel 2014 sono stati distribuiti 23 000 pasti (circa 60 al giorno) , 200/300 persone al mese. I City Angels si occupano della distribuzione di cibo e vestiti alla torretta stazione Nord la domenica 14,30-19,00 tutto l’anno. Nel 2014 tra le 45 e le 70 persone alla settimana. Il banco solidarietà si occupa della distribuzione pacchi alimentari in via Monte Santo 9 -12 / 14,30-17,30, tutto l’anno (ad eccezione di agosto e periodo natalizio). Utenti transitati nel 2014 : a dicembre 2014 sono stati 3313, le famiglie 903. Gli Angeli Urbani si occupano della distribuzione pane, vestiti, dormitorio ex Chalet martinelli, cibo e vestiti, dormitorio 21-8 (da aprile ad ottobre), distribuzione cibo e vestiti tutto l’anno. Gli utenti transitati nel 2014: ospiti dormitorio 38, di cui 28 fissi. Distribuzione di 11594 pasti, 9958 kg di pane ricevuti da “Nonsolopane”, vestiario fornito a 790 persone. Col.Ce., infine, si occupa della gestione del centro emergenze comunale, centro accoglienza “Drop in”, distribuzione sacchi a pelo in città, gestione dormitorio via Maspero (c/o struttura comunale, 25 posti letto, dalle 18 alle 8) – “Drop in” via Walder 39, tutte le mattine tutto l’anno.
BUSTO ARSIZIO – Il dormitorio alla stazione Fs è aperto da circa un anno ma riesce a rispondere solo ad una parte dei senza tetto che cercano un riparo in queste notti. L’assessore ai Servizi Sociali proporrà a breve un regolamento per il suo funzionamento (atteso da tempo, ndr) e sta cercando di convincere i Lions a mettere a disposizione i 25 mila euro raccolti per i senza tetto per poter aumentare i posti letto. Sono, infatti, solo 12 i letti attualmente disponibili nella struttura e sono sempre pieni, tra i frequentatori ci sono anche alcune donne ma si pone il problema della promiscuità che, in situazioni al limite, rischia di creare problemi. Molti che non riescono a trovare posto nel dormitorio cercano riparo nei capannoni abbandonati e fatiscenti dello scalo merci. La Croce Rossa garantisce il pasto per alcuni giorni della settimana per un numero variabile tra le 35 e le 40 persone a sera, direttamente all’interno della stazione. Negli altri giorni, non coperti dalla Cri, è un gruppo di volontari che ruota intorno a Comunità Giovanile a coprire il resto della settimana. Iniseme a queste due realtà operano anche gli Alpini e l’associazione Ali d’Aquila che fornisce anche un servizio di docce.
GALLARATE – Qui non esiste un dormitorio fisso, ma un “rifugio” che viene attivato presso la sede della Protezione Civile nei periodi in cui le temperature scendono sotto zero. È stato così negli anni scorsi (è un sistema ormai avviato, grazie alla collaborazione di molte associazioni, della Croce Rossa, delle comunità straniere) e sarà così anche quest’anno, anche se con una novità significativa. «L’emergenza freddo parte di solito a gennaio-febbraio – spiega l’assessora ai servizi sociali Margherita Silvestrini – quest’anno la gestiremo all’interno della Casa di Francesco». La Casa di Francesco è l’edificio che sta sorgendo in centro città grazie alla collaborazione tra Comune, Caritas e Fondazione Cariplo: oltre al servizio d’emergenza, prevede un progetto per persone in difficoltà abitativa (anche nuclei familiari), con veri e propri alloggi. Pochi mesi fa la Caritas cittadina di Gallarate ha ri-lanciato la richiesta per trovare volontari e arredi per la nuova struttura .
Oltre al “rifugio”, una parte importante – anche in inverno – la fa il “Ristoro del buon samaritano”, la mensa per persone in difficoltà attivata dalla Caritas, che offre anche ambiente caldo per alcune ore al giorno.
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