La nuova casa di Confcooperative
Inaugurazione con esponenti della politica e del lavoro per un settore che tiene in termini di occupati e di coesione sociale
Arrivare all’obiettivo, ma costruire anche l’uomo. Fare economia con l’etica. Fare con amicizia. In una parola: cooperazione.
Concetti ripetuti a Confcooperative, l’associazione che protegge gli interessi di questo settore, che da oggi ha una nuova casa, la bella struttura recentemente rinnovata di via Carcano al civico 18, in zona Biumo inferiore.
A salutare il quartier generale di Confcooperative “Insubria” che riassume da un anno a questa parte le anime di Varese e Como uno storico presidente: Luigi Giromini, oltre alle attuali cariche, fra cui l’attuale numero uno, Mauro Frangi.
Le cooperative insubri hanno dietro le spalle un indotto molto importante: si parla di oltre 400 soggetti spalmati prevalentemente nel settore della solidarietà sociale, nel consumo, e nella “produzione lavoro servizi”, oltre che nell’agroalimentare, nel settoere del credito, nella cultura e in altre attività. Ci sono in questo mondo quasi 48 mila soci e 7.691 dipendenti per un volume d’affare elevato: 229 milioni di euro l’anno.
Per questo c’era molta attenzione oggi alle parole dei vertici dell’associazione e dei rappresentanti della politica vicini a questo mondo e presenti all’inaugurazione della sede. C’era Angelo Senaldi, onorevole gallaratese del Partito Democratico e il segretario regionale (e consigliere al Pirellone) Alessandro Alfieri, oltre al presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, Ncd.
Proprio Cattaneo è intervenuto illustrando sommariamente i contenuti della nuova disciplina regionale, la legge 36, che sostiene le società cooperative, in particolare con contributi a favore di giovani, donne, consorzi di cooperative e aziende che scelgono questa formula per sopravvivere: «La Cooperazione non è solo un’attività economica – ha ricordato Cattaneo – perché si tratta di un’attività che contiene la capacità di costruire coesione sociale».
Un settore, quello della cooperazione, che meglio di altri ha saputo resistere agli attacchi di una crisi economica che oramai da sette anni morde fortemente il tessuto produttivo anche di province come quelle di Varese e Como ricche di risorse e possibilità.
«Nonostante questa contingenza – ha ricordato il direttore Angelo Anelli – abbiamo mantenuto e in alcuni cari creati posti di lavoro. Non è poco di questi tempi».
La nuova sede è stata benedetta dal parroco di Biumo don Carlo Garavaglia
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