Caldaia a secco, chiuso quattro giorni il centro psichiatrico

Lunedì scorso, l'attività era stata sospesa a causa di una sospetta fuga di gas. I pompieri intervenuti avevano trovato solo il serbatoio del GPL vuoto. Molto critico il direttore generale dell'ASST Bravi: " Se qualcuno ha sbagliato, pagherà"

serbatoio gpl

(foto di repertorio)

Riaprirà domani, venerdi 29 gennaio, il centro diurno psichiatrico di Bisuschio. Il servizio di accoglienza è stato sospeso lunedì scorso per una sospetta fuga di gas. Alla riapertura a inizio settimana, i locali erano risultati freddi, la caldaia spenta e si sentiva un forte odore di gas. Immediatamente era stato allertato il tecnico dell’ASST dei Sette Laghi a cui il centro fa riferimento, e, a cascata, la ditta che si occupa della manutenzione dell’impianto di riscaldamento.

In attesa del loro arrivo, dato che l’odore era intenso, erano stato chiamati i vigili del fuoco che, al loro arrivo, avevano individuato il problema: il serbatoio GPL era vuoto e l’odore altro non erano che i miasmi contenuti nel serbatoio stesso. Chiusa la valvola, l’odore era passato e il problema ridimensionato. Un evento simile si era già registrato alla vigilia dell’Epifania all’ospedale di Cuasso dove la caldaia era rimasta spenta un’ora per mancanza di carburante.

Il direttore generale Dell’ASST Callisto Bravi assicura: «Ho avviato un’indagine interna per capire come sia potuta accadere una cosa del genere. Il rifornimento viene fatto ogni 15 giorni. Dato però il freddo intenso degli ultimi giorni, i consumi sono stati maggiori. Ma nessuno se n’é accorto. Com’è stato possibile? Da domani le attività potranno riprendere. Abbiamo ottenuto l’autorizzazione tecnica a riaprire gli ambienti ai pazienti. È una situazione assurda: se qualcuno ha sbagliato, pagherà».

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Pubblicato il 28 Gennaio 2016
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