Malpensa, Delrio “esclude scelte peggiorative”
Dopo la bocciatura del Decreto Lupi, il deputato Pd Angelo Senaldi ha incontrato il ministro. Al centro, le preoccupazioni su un nuovo Decreto sul sistema aeroportuale
Dopo la bocciatura del Decreto Lupi da parte della Commissione Europea, il territorio varesino si mobilita per evitare un nuovo Decreto che possa affossare Malpensa. E a muoversi è anche la politica locale, anche quella che sostiene il governo delle larghe intese a Roma: il deputato Pd Angelo Senaldi ha incontrato il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, per discutere delle future scelte normative e dello scenario aeroportuale. La preoccupazione è che le nuove norme possano essere ancora negative per Malpensa: «Gli ho manifestato la convinzione che Malpensa non possa essere ulteriormente penalizzata, in particolare nel rapporto con Linate» spiega Senaldi. «Il Ministro ha manifestato disponibilità ad aggiornare le istituzioni del nostro territorio sul futuro di Malpensa, dopo una serie di incontri con i rappresentanti delle compagnie aeree che deve necessariamente mettere in agenda dopo la bocciatura del Decreto Lupi. Delrio ha comunque escluso che il Governo lavori ad assetti peggiorativi per Malpensa rispetto a quello attuale».
Il futuro di Malpensa certo passa per Roma, ma anche per Milano, anche considerando che azionista di maggioranza è ancora il Comune di Milano. E Senaldi riporta su questo la convinzione di Delrio sulla «necessità di promuovere una sorta di rivoluzione culturale nell’opinione pubblica milanese, che percepisce Linate come aeroporto “di casa” e Malpensa come una realtà lontana. Una convinzione che in passato ha certamente fatto sentire i suoi effetti negativi, ma che è sempre più infondata se si considerano gli investimenti per collegare di più e meglio via terra lo scalo della brughiera».
Il deputato Pd ha anche presentato un’interrogazione parlamentare su un’altra vertenza di lungo corso ma ritornata alla ribalta recentemente: «L’interrogazione a risposta scritta (che è stata condivisadai colleghi Pd Rossi, Gadda, Marantelli e Taranto) riguarda invece i Comuni dei sedimi aeroportuali, inclusi i sette dell’area Malpensa, cui spetta parte del fondo accumulato con le tasse d’imbarco. Sono ristorni dovuti ai disagi sofferti da queste municipalità, per esempio l’aumento dell’inquinamento acustico, dello smog e del traffico terrestre da e verso le aerostazioni. Ebbene, la cifra assegnata a tutte le municipalità coinvolte è passata, fra 2014 e 2015, da 4.178.000 euro a 2.201.000. Un calo difficile da comprendere visto l’aumento dei passeggeri registrato nell’anno (vedi qui, ndr). Ho quindi chiesto quali siano i criteri di attribuzione, se si intenda integrare la cifra (alcuni Comuni lamentano anche arretrati) e se sia possibile aumentarla nei prossimi anni, magari proporzionalmente alla tassa d’imbarco, che nel 2016 passa da 6,5 a 9 euro per passeggero».
«Credo – conclude Senaldi – che l’intenzione di incontrare le istituzioni locali da parte del Ministro Delrio e una maggiore trasparenza nella gestione del fondo per i Comuni aeroportuali siano anzitutto un primo passo. Un segnale verso un territorio che, come ben evidenziato dai recenti interventi del presidente Univa Riccardo Comerio e del presidente della Camera di Commercio Renato Scapolan, sul tema dell’aeroporto si è sentito spesso poco ascoltato e ha faticato a ottenere risposte.
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