Povertà: alla Caritas un utente su tre è italiano

Nel rapporto della Caritas Ambrosiana i dati della provincia di Varese confermano un preoccupante impoverimento della popolazione. Stranieri ancora in maggioranza ma gli italiani aumentano del 17,8% dal 2008

povertà generiche

Diminuiscono gli stranieri e aumentano gli italiani che chiedono aiuto ai centri di ascolto Caritas del Varesotto. È quanto emerge dai dati per zone pastorali riportati dall’Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse della Caritas Ambrosiana presentati nel XIV Rapporto sulle povertà nella Diocesi di Milano.

L’indagine nel territorio varesino è stata condotta su un campione significativo di 7 centri di ascolto, 1.374 utenti, 6.006 richieste.
Secondo la ricerca gli italiani che hanno fatto ricorso all’assistenza di un centro di ascolto Caritas sono stati nel 2014 il 31,8%; mentre gli stranieri il 67,2%. Benché dunque gli immigrati rappresentino ancora la maggioranza degli unenti dei servizi erogati dalla Caritas, negli anni della crisi il loro numero è andato diminuendo.

Dallo scoppio della crisi, le presenze registrate dai centri di ascolto del campione della zona 2 di Varese hanno fatto registrare un aumento nel 2009, per poi avere un andamento altalenante ed assestarsi nel 2014 sulle 1.374 unità (-19,3% rispetto al 2008). Il calo ha riguardato soprattutto gli stranieri (-29,8%), mentre gli italiani tra il 2008 e il 2014 sono aumentati del 17,8%.

Questo ha determinato il fatto che nel 2014 è stato italiano quasi un utente su tre mentre nel 2008 era uno su cinque.

Il dato è in linea con quello registrato anche nelle altre zone pastorali della Diocesi. Secondo Caritas Ambrosiana, tuttavia, questo calo solo in parte si può spiegare con la decisione dei migranti di rientrare nel loro paese d’origine. La diminuzione, infatti, è anche dovuta alla capacità degli stranieri, specie quelli provenienti dall’Est-Europa, di aiutarsi tra loro o di cercare sostegno fuori dai circuiti Caritas.

Tra gli altri dati più eclatanti, il numero di persone che ha chiesto sussidi economici, più che raddoppiato rispetto al periodo pre-crisi (+132,5%), segno di un generale impoverimento della popolazione.

Dall’analisi dei dati chi chiede aiuto ai centri di ascolto nel Varesotto sono soprattutto donne (il 61,9%), mentre i bisogni più diffusi sono il reddito (79,3%), il lavoro (59,5%), la casa (il 17,5%)

Gli italiani hanno in prevalenza tra i 35 e i 44 anni, mentre gli stranieri sono in media più giovani: il 33,9% dei regolari ha tra 25 e i 34 anni.

Gli utenti stranieri provengono  soprattutto da Marocco (23,5%), Albania (11,3%), Romania (7,8%), Ucraina (7,6%) e Perù (7,5%).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Gennaio 2016
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