“Io non ho paura e scommetto sulla dogana di Ponte Tresa”
La voce fuori dal coro di un imprenditore italo-svizzero. Mentre molti sono spaventati dall'ipotesi di chiusura della dogana commerciale, Andrea Maghetti scommette sul futuro di Ponte Tresa

Mentre si fanno più insistenti le voci di una chiusura da parte svizzera dell’attività di dogana commerciale del valico di Ponte Tresa, c’è chi va in controtendenza e scommette invece sulla permanenza della dogana e sulla vitalità di questa zona.
Proprio oggi pomeriggio, a due passi dal confine, è stata inaugurata una nuova attività commerciale che si occupa di pratiche doganali.
Andrea Maghetti, titolare della Mc Trans, ha scelto proprio questo momento per ingrandire l’attività aprendo a Ponte Tresa (in territorio svizzero) un nuovo ufficio, con sette dipendenti. “Io credo molto nell’industria regionale di questa zona e al potenziale delle molte attività economiche che ruotano attorno al valico – spiega Maghetti – e spero vivamente che la Direzione delle dogane svizzera tenga presente l’importanza di questa economia e dell’indotto che genera e non prenda una decisione che penalizzerebbe eccessivamente tutta questa regione di frontiera, comprese decine di piccole imprese e di artigiani”.
“La Svizzera in realtà sta cercando di individuare un valico in Ticino da chiudere per alleggerire i costi doganali e non è detto che sia Ponte Tresa – prosegue Andrea Maghetti – Teniamo presente che da Luino a Stabio, quello di Ponte Tresa è l’unico valico commerciale e la scelta di chiudere questa dogana comporterebbe grosse ripercussioni sull’economia della zona non solo per le circa 30 persone legate alle attività strettamente doganali, ma anche per tutte le attività commerciali, ricettive e di servizio che vivono anche grazie a questo importante passaggio di merci e mezzi”.
“Se chiude Ponte Tresa tutta questa zona muore – gli fa eco un suo cliente, Bruno Zucchelli, artigiano con attività sia in Italia che in Svizzera, nel settore delle pavimentazioni – Certo il traffico privato resterebbe, ma è quello commerciale che fa la differenza”.
A Ponte Tresa vengono effettuati ogni giorno circa 300-350 sdoganamenti, in gran parte dall’Italia verso la Svizzera. “Certo gli svizzeri si lamentano per il passaggio dei mezzi – prosegue l’imprenditore che ha doppia cittadinanza, italiana e svizzera – ma devono ricordarsi che da qui passa il loro benessere, la frutta e la verdura che consumano a tavola, i mobili delle loro case”.
Per questo Maghetti – che ha iniziato nel 1998 con due dipendenti e oggi ha una società con la sede principale a Stabio che impiega 74 persone – ha deciso di investire proprio qui, ritirando un’attività come la Tresiana, storica società di pratiche doganali con sede a Stabio e Ponte Tresa, e un’analoga attività legata all’associazione importatori ortofrutticoli Assio. “Abbiamo creato una nuova struttura, adeguata alle esigenze del mercato, che offre servizi a misura degli utenti. Se ci investiamo è perché ci crediamo”.
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