La “brigata” di Pietro ha affrontato la prima giornata di fatiche sulla Francigena
Dal ponte vecchio di Pavia, lasciando le acque del Ticino per avvicinarsi a quelle maestose del fiume Po. La prima vera giornata di percorso lungo la Francigena non è stata affatto una “passeggiata”
Dal ponte vecchio di Pavia, lasciando le acque del Ticino per avvicinarsi a quelle maestose del fiume Po. La prima vera giornata di percorso lungo la Francigena non è stata affatto una “passeggiata” per la brigata di Piero Scidurlo che ha già fatto conti con le fatiche di un percorso così affascinante ma anche così intenso.
Pietro, Roberto, Bartolomeo, Giancarlo e Pino sono partiti con le prime luci dell’alba ancora velata da una nebbiogena leggera.
La prima giornata è stata caratterizzata da una serie di ritardi sulla tabella di marcia e qualche piccolo problema tecnico alla possente “Thor”, la bici di Pietro, che per tornare ha funzionare a dovere ha richiesto un bel bicchiere di olio.
Il primo appuntamento a saltare è stato quello con il traghettatore, che avvisato del ritardo li ha attesi a Orio Litta. Il sindaco della cittadina Pierluigi Cappelletti li ha voluti raggiungere a Lambrina per accompagnarli lungo il tratto di strada.
Il tempo per la pausa pranzo è arrivato solamente alle 14.30 del pomeriggio, con un veloce piatto di pasta in trattoria seguito dalla velocissima ripartenza alla volta di Piacenza dove la brigata comincia a temere di arrivare in ritardo.
Alle 16 hanno finalmente incontrato Danilo, il traghettatore, pronto sulle rive del Po. Caricare la barca non è stata una cosa semplice e sono stati necessari due viaggi, con la’iuo provvidenziale di Carlo, un ciclopista svizzero incontrato lungo la ciclovia. Poggiate le ruote a terra i nostri cinque si sono fermati per la firma d’obbligo al registro del pellegrino di Sopravvivo di Calandasco e poi sono ripartiti alla volta di Piacenza. In città sono arrivati alle sette di sera. L’appuntamento con il sindaco era saltata ma c’è stato lo spazio per un breve incontro pubblico per raccontare gli scopi del viaggio. Poi tutti a cena. La prima giornata è stata lunga e ogni occasione di riposo va colto per poter ripartire con l’energia necessaria.
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