Alberto Rossi: “Il Palaghiaccio ci costerà 11 milioni”

Il candidato sindaco di Busto a Sinistra fa i conti dei contratti per la costruzione e la gestione dell'opera: "Sarà un salasso"

alberto spartaco rossi busto a sinistra

Conti alla mano, il palaghiaccio costerà ai contribuenti 11 milioni di euro. E’ quanto sostiene Busto a Sinistra per bocca del suo candidato sindaco (e attuale consigliere comunale) Alberto Rossi alla luce del nuovo passo in avanti effettuato con l’aggiudicazione definitiva alla Vip Immobiliare.

«Per completare l’incompiuta voluta dal duo Farioli-Reguzzoni Marco, già costata alla provincia quasi 3 milioni di Euro, il privato riceverà dal comune, per intercessione del duo Reguzzoni Paola –  Riva, 2 milioni di Euro (che dovrebbero essere rimborsati dalla provincia), oltre a un contributo comunale di 200.000 Euro all’anno per trent’anni (6 milioni di Euro)» scrive Rossi, arrivando così a calcolare che «il costo complessivo per le casse pubbliche sarà quindi di circa 11 milioni di Euro, 5 della provincia e 6 del comune».

Oltre al contributo il candidato sindaco mette in dubbio anche l’opportunità di realizzare «accanto al palaghiaccio, una struttura commerciale da 1000 mq di superficie di vendita, oltre a un centro medico e a una centrale a cogenerazione» per il quale sarà versato «al comune un corrispettivo annuo per il diritto di superficie di soli € 105.504». Una decisione che avrebbe come «risultato che l’area, che aveva destinazione agricola e poteva diventare un polmone verde a servizio del quartiere e della città, sarà completamente cementificata e congestionata dal traffico».

In più alle obiezioni già sollevate in occasione dell’approvazione della variante al piano di governo del territorio con la quale si consentiva la collocazione di una struttura di vendita sull’area «si aggiungono ora grossi punti interrogativi sulla modalità con cui è stata gestita la gara. Nella terza e ultima seduta pubblica del 6 ottobre 2015, riscontrata “la mancata asservazione del piano economico-finanziario della concessione da parte di un istituto di credito o di una società di servizi costituita dall’istituto di credito stesso o da una società di revisione”, la commissione “reputa necessario approfondire successivamente e comunque prima dell’aggiudicazione definitiva la verifica di coerenza del Piano Economico-Finanziario con i documenti di gara e con l’offerta tecnica presentata, come previsto dal punto 10.B del disciplinare di gara”. Di questo successivo approfondimento non c’è traccia nella determina di aggiudicazione definitiva sopra citata, nonostante siano passati più di sei mesi».

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Pubblicato il 26 Aprile 2016
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