“Il carcere di Varese deve uscire dal limbo”
Una soluzione per i Miogni è necessaria ormai, dopo 15 anni di parole: è questo il risultato a cui è arrivata la delegazione dei consiglieri regionali
Il problema del super sovraffolamento degli anni scorsi, perlomeno, non c’è più: ora ai carceri dei Miogni sono presenti 78 detenuti contro gli oltre 100 (sono arrivati anche a 150) degli anni passati.
Ma una soluzione per la casa circondariale del comune di Varese è necessaria ormai, dopo 15 anni di parole: è questo il risultato a cui è arrivata la delegazione dei consiglieri regionali in visita al carcere di via Felicita Morandi, capitanata dal presidente del consiglio Regionale Raffaele Cattaneo, che ha visto come ospiti speciali anche il sindaco Attilio Fontana e il direttore generale dell’Assst Sette Laghi Callisto Bravi: con loro anche il Presidente della Commissione speciale Carceri, Fabio Fanetti, i consiglieri Michele Busi (Patto Civico) e Paola Macchi (M5S), e Paola Lattuada dell’Ats Insubria.
«La nostra istituzione è interessata a conoscere le condizioni dei detenuti nelle carceri lombarde – ha detto il Presidente Cattaneo – Questi spazi non devono essere buchi neri, ma luoghi dove il fatto di scontare la giusta pena si accompagni a processi di formazione in vista del reinserimento. Il Consiglio regionale è molto attento a questi aspetti e lo ha dimostrato promuovendo presso Expo il musical dei detenuti di Opera. Quanto a Varese è urgente uscire dal limbo: il Ministero si pronunci in maniera definitiva sul futuro della struttura, in queste condizioni non si può andare avanti».
«Le alternative sono due – ha spiegato il sindaco Fontana – Ristrutturare e magari ampliare, o rifare daccapo. Quest’ultima ipotesi, per motivi economici, sembra la meno probabile. Ma una ristrutturazione è doverosa e un ampliamento possibile».
In particolare, l’ipotesi potrebbe essere il trasferimento della polizia giudiziaria nella sede della polizia locale, e l’utilizzo dei locali per la polizia Giudiziaria, ora all’interno del carcere, ad uso comune, come per esempio dei laboratori, presenti in molte carceri lombarde e mai avviati ai MIogni per mancanza di spazi.
«La città merita una struttura moderna, adeguata, con spazi idonei alle attività di recupero – ha aggiunto il Presidente Fanetti – Impossibile pensare a Varese senza questa struttura, anche perché così facendo si metterebbe in discussione anche il Tribunale».
La Commissione speciale del consiglio regionale portera’ in Aula una Risoluzione con la quale si chiederà al Ministero Di Grazia e Giustizia di intervenire su questa struttura.
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