La genziana di Koch
Piccole grandi scoperte botaniche nei monti sopra Varese

Il giorno 3/5 di mattina mi sono recato a S. Maria del monte per poter dare uno sguardo alla vegetazione, lasciata l’auto nel parcheggio di P.zza Pogliaghi imbroccato il sentiero per il pratone delle Pizzelle dove ho trovato gli esemplari di dafne odorosa che poi mi sono accorto che è fiorita in tutta la zona le foto però non ho ritenuto opportuno allegare perché non rispondenti ai cuscini di dafne che poi avrei incontrati; per fortuna vicino ho trovato la Euforbia verrucosa (Euphorbia verrucosa) (1) il cui nome deriva dl fatto che i frutti mostrano una superficie tutta a verruche e l’Euforbia delle faggete (Euphorbia amygdalodes) (2) pianta con foglie di 2 tipi quelle del primo tratto di un colore verde scuro sono persistent1 mentre quelle del secondo tratto sono caduche; ricordo che le euforbiacee sono generalmente tossiche particolarmente nel liquido bianco che esse rilasciano rompendone il fusto.
Ma la vera sorpresa è la fioritura dei Narcisi selvatici (Narcissus poeticus)(3) anche questa e pianta contenente sostanze tossiche concentrate soprattutto nei bulbi che però non sembra abbiano effetti negativi sui cinghiali che ne sono ghiotti Prima di lasciare questo luogo indicato come “il pratone” non si può evitare di soffermarsi alla ricca fioritura del Pero corvino (Amelanchier ovalis) (4) i cui fiori hanno ancora punte di rosa che indicano la recentissima apertura degli stessi ho scelto di fotografare il più vicino al prato.
Fatte le foto nel pratone decido di arrivare almeno fino all’acquedotto, il sentiero è un poco dissestato e mi costa qualche fatica ma riesco a raggiungere l’acquedotto e mi accorgo che ci sono almeno 4 orchidee che si apriranno nei prossimi giorni; si vede fiorito un cuscino di Sferracavallo comune (Hippocrepis comosa) (5) dalle foglie composte e impari pennate si tratta di una leguminosa abbastanza comune tenuto presente che i suoi ambienti ideali sono: i prati secchi, le rocce calcaree la buone esposizione al sole. A questo punto decido di salire in cima dove penso di trovare qualcosa di maggior interesse ma arrivato sulla cima del M. Pizzella e non vedendo le orchidee che mi aspettavo prendo li sentiero sulla destra che è in leggera discesa e qui infatti trovo fiorito il Caprifoglio alpino (Lonicera alpigena) (6) di cui conosco pochi esemplari non più di cinque nel Parco ma che è pianta di notevole interesse perché i suoi frutti sono normalmente siamesi e non semplicemente gemelli come in altri caprifogli ma fusi in uno solo; vicino trovo un esemplare di Valeriana trifogliata (Valeriana tripteris) (7) non conoscendo le proprietà curative della stessa vado a ricercare in internet dove in tutti i luoghi visitati si conferma che le proprietà non divergono da quelle della valeriana officinale; anche i fori hanno le stesse caratteristiche cioè di essere rosei o bianchi, la diversità è essenzialmente nelle dimensioni meno di cm l trifogliata fio a 150 cm la officinale diverse sono anche le foglie. Continuo a percorrere il vecchio sentiero che serviva a raggiungere rapidamente il M, Legnone scendendo da una parete rocciosa, il sentiero, ancora esistente ma ormai pressoché abbandonato perché sostituito da un comodo e largo sentiero che parte da vali delle Pizzelle e arriva a Passo Varrò e fatti pochi metri ritrovo la Genziana di Koch (Gentiana acaulis) (8,9) caratteristiche di questa genziana sono il petalo azzurro nella arte terminale con il calice tendente al bianco punteggiato di nero con una macchia verde al fondo del calice purtroppo le radici della genziana hanno notevoli proprietà terapeutiche e sono alla base di alcuni amari locali. Proseguo per tutta la parte piana del sentiero con la speranza di trovare la primula orecchia d’orso da poter fotografare ma inutilmente perché le belle primule sono solo su pareti verticali e se si è privi di adeguati sostegni non si riesce a fotografarle. Dopo questo tentativo prendo la via del ritorno ma con l’occhio fissato a guardare dove altre volte ho trovate le orchidee che mi interessano quando sento un fruscio molto meno rumoroso di quello provocato dal movimento delle lucertole, ma assai più protratto di quello provocato dai ramarri dopo aver ben guardato mi accorgo che si tratta di un serpentello della lunghezza di ca. 70 cm quasi privo di coda il muso triangolare mi fanno pensare possa trattarsi di una vipera, il dubbio mi viene per il colore con i toni verdi superiori a quelli marrone e la struttura più longilinea rispetto agli esemplari che ni è capitato di vedere ebbene riteniamola una vipera fino a quando qualcuno fosse in grado di una diversa identificazione.
Devo dire che non mi sono avvicinato più di tanto appena il necessario per scattare una foto ed allontanarmi dal sito con una certa sollecitudine anche il serpentello è stato di analogo parere. La discesa l’ho affrontata dal sentiero a mezza costa quello per intenderci che al valico delle Pizzelle incrocia il sentiero per il M, Tre Croci, il sentiero per la Fontana Rossa, il sentiero per il Passo Varrò subito ti trovo un bel cespugli di Dentaria bianca (Cardamine heptaphylla) (10) quella la cui foglia è composta da sette foglioline, tanto Aglio ursino (Allium ursinum) (11) e quasi a metà discesa ritrovo con i fiori ben aperti il Caglio odoroso (Galium odoratum) (12) che data la quantità di cagli presenti sul territorio varesino non è mai stata ricercata.
Teresio Colombo
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