Una pista ciclabile da Besozzo a Gavirate

Provincia di Varese  e Comunità montana Valli del Verbano hanno approvato una convenzione per realizzare il tratto di ciclabile Gavirate-Besozzo: un’opera dell’importo di un milione e 160 mila euro finanziata per 600 mila euro da Villa Recalcati, 100 mila dal comune di Besozzo e la rimanenza dall’ente montano.

Una nuova pista ciclabile che costituisce uno degli anelli di congiunzione di un progetto ambizioso ma a portata di mano: unire il lago di Varese al Verbano con un percorso da fare in bici o a piedi per gli amanti del trekking.

Questo tratto di ciclabile, i cui lavori cominceranno a inizio 2017 per terminare l’estate successiva, permetterà di avvicinare il percorso già esistente, innestandolo con la ciclabile Cittiglio-Laveno.

Le immagini del progetto 

«L’approvazione del nuovo tracciato Gavirate-Besozzo  è motivo di grande soddisfazione per tutti noi – spiega il sindaco  Riccardo Del Torchio – . Si tratta di una conferma del Progetto già avviato negli scorsi anni dalla Comunità Montana. Le misure vanno nell’ottica di dare una ulteriore occasione di mobilità per le persone residenti, che in tutta sicurezza potranno spostarsi senza accendere l’auto e condividere percorsi bellissimi e ad oggi, per molti, sconosciuti. Inoltre questo sarà sicuramente un importante impulso per lo sviluppo del turismo sulle due ruote nel nostro territorio».

«La conferma del passaggio dell’arteria ciclabile su Besozzo – spiega l’Assessore alle Politiche del Territorio Gianluca Coghetto – ci permette di continuare a sviluppare i progetti a scala sovra comunale e comunale avviati in questi anni . Penso ad esempio al progetto di valorizzazione del fiume Bardello (che stiamo portando avanti con i comuni che si affacciano lungo il fiume: Bardello, Gavirate, Cocquio Trevisago, Brebbia e Besozzo appunto) ma anche al progetto di collegamento ciclabile comunale che dal parco pubblico arriva fino alla nuova arteria. Sempre in tema di progetti segnalo quello relativo alla definiva eliminazione degli scarichi fognari e la difesa spondale su alcuni tratti urbani».