La rabbia di Melosi: “Lasciato a piedi il 30 di giugno”
L'allenatore appena silurato dal Varese si sfoga: «Trattamento vergognoso. Ma voglio ringraziare ancora i tifosi e i giocatori»
Avvisato con una telefonata ricevuta in mattinata, Giuliano Melosi è comprensibilmente arrabbiato per il siluramento da parte del Varese Calcio. L’allenatore di Saronno, ed ex calciatore biancorosso, era stato infatti già confermato prima di una nuova decisione annunciata quest’oggi – giovedì 30 giugno – con cui il club ha liberato la panchina per consegnarla a Ernestino Ramella.
«Non hanno avuto nemmeno il coraggio di prendersi la responsabilità. Si sono rimpallati la scelta l’un l’altro nel tentativo di giustificarsi» attacca Melosi, raggiunto telefonicamente da VareseNews pochi minuti dopo la conferenza stampa tenutasi allo stadio. «Da qualche giorno avevo il sentore di ciò, perché nel calcio vivo da tanti anni e non sono uno sprovveduto – prosegue Melosi – ma il trattamento che ho ricevuto è stato vergognoso, almeno per un fatto: oggi è il 30 giugno, io vivo del mio mestiere e a questo punto dell’anno è praticamente impossibile per me trovare una panchina».
Melosi infatti, dal punto di vista tecnico, non è stato esonerato perché tra lui e il Varese c’era solo un accordo sulla parola, anche per via del possibile approdo dei biancorossi in Lega Pro, sfumato definitivamente ieri (i contratti, nel caso, sarebbero stati di tipo diverso). «Stupido io a fidarmi – attacca ancora Melosi – In tanti spendono la parola “amico”, ma poi gli amici si vedono quando ci sono divergenze».
L’allenatore però, nonostante la delusione, vuole mantenere vivi i ricordi migliori. «A questo punto è andata come è andata, ma questo non cancella ciò che è avvenuto negli ultimi dodici mesi. Consentitemi di ringraziare tutti i tifosi del Varese che ci hanno sospinto, e naturalmente di ringraziare i giocatori che ho avuto in squadra. Insieme abbiamo vissuto un campionato memorabile che resterà nella storia della società: dirigenti, allenatori e calciatori passano, i risultati e i campionati e i club rimangono. E io sono fiero del mio Varese 2015-2016».
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Tutta la mia stima e solidarietà a Melosi! Effettivamente il comportamento della società nei suoi confronti è stato squallido e vergognoso. Comunque, caro Melosi, pensa che se non ti hanno più voluto, è perché LORO non ti meritano! Da tifoso…..attempato del Varese, voglio nuovamente ringraziarti per la mitica cavalcata trionfale dello scorso anno! E’ un mondo cinico, che ai rapporti umani, antepone il dio denaro e l’interesse!