L’Università presenta l’archivio fotografico Vivi Papi
Lunedì 13 giugno a Villa Toeplitz è in programma l'evento "Le foto e la storia. L’archivio «Vivi Papi»

Lunedì 13 giugno, alle ore 16.30, a Villa Toeplitz, Viale G.B Vico, 46 (loc. Sant’Ambrogio) Varese è in programma l’evento “Le foto e la storia. L’archivio «Vivi Papi» all’Università dell’Insubria”, organizzato dall’International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities dell’Università degli Studi dell’Insubria.
Dopo i saluti di Gianmarco Gaspari, direttore dell’International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities dell’Università degli Studi dell’Insubria (Università degli Studi dell’Insubria) seguono gli interventi:
Gli archivi e i fondi fotografici storici, preziose risorse per la ricerca. Alcuni spunti da esperienze di valorizzazione e promozione di Andrea Terreni (Università degli Studi dell’Insubria);
Il progetto della banca dati dell’archivio fotografico: un percorso di ricerca di Sara Fontana (Università degli Studi dell’Insubria);
Per una valorizzazione dell’archivio fotografico: il progetto “Varese negli anni Cinquanta attraverso le foto di Vivi Papi” di Claudia Biraghi (Università degli Studi dell’Insubria);
Volti, abiti, ambienti: il fascino dei ritratti di Annamaria Fumagalli(fotografa); Digitalizzare per preservare. Alcuni esempi di archivi di pregio digitalizzati di Gian Paolo G. Scharf (Università degli Studi dell’Insubria).
L’Archivio del fotografo varesino Vivi Papi (1937-2005), donato dagli eredi all’Università dell’Insubria e al Centro Internazionale di Ricerca per le Storie Locali e le Diversità Culturali, nel corso degli ultimi mesi ha ricevuto particolare attenzione da parte della Fondazione Comunitaria del Varesotto, che ne ha deliberato il sostegno al fine di realizzare un primo progetto di valorizzazione del suo straordinario patrimonio di immagini di alto valore storico e artistico. Infatti, la ricchezza e la varietà del fondo fotografico consentono di ripercorrere la storia di Varese e di molti aspetti delle sua vita sociale ed artistica attraverso un patrimonio le cui informazioni sono in larga misura agevolmente accessibili e particolarmente dense di spunti e significati. Il Centro Storie Locali organizza un pomeriggio per presentare al pubblico i risultati del lavoro svolto fino ad ora, per illustrare i possibili sviluppi di soggetti e contenuti che possono rivelarsi importanti testimonianze per la storia del secondo Novecento nel territorio e, più in generale, per riflettere sulle opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalla realizzazione di banche dati, prendendo spunto da alcuni esempi autorevoli.
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