Da 42 anni al servizio del comune: in pensione il geometra Papa

Ultimi giorni di lavoro per il geometra al servizio del Comune. I ringraziamenti del Sindaco

giuseppe papa

Ultimi due giorni di lavoro per Giuseppe Papa. Il geometra del Comune di Comerio andrà, infatti, in pensione dopo 42 anni di lavoro.

«A nome dei Cittadini di Comerio e di tutte le Amministrazioni Comunali per le quali ha prestato servizio – commenta il sindaco Silvio Aimetti – vogliamo ringraziarlo per la capacità, la dedizione, il buon senso e l’amore dimostrati  per Comerio. Il suo insostituibile lavoro ha permesso al nostro Comune di svilupparsi e crescere in modo armonioso e sostenibile, diventando sempre più un luogo a misura d’uomo.
In tempi in cui  taluni non ben informatmanifestano sfiducia verso “il settore  pubblico”, l’esempio di persone come il geometra Papa ci ricorda l’importanza cruciale del ruolo che i servitori dello Stato, così come lui è stato per oltre 40 anni, ricoprono nel gestire in modo onesto e responsabile la cosa pubblica. La sua grande disponibilità e la sua capacità di considerare il Comune quasi come fosse casa propria sono state per me una grande lezione come amministratore pubblico.

Mi piace allegare a questa mail, oltre ad una sua foto, la citazione  che lui ha posizionato all’ingresso del suo ufficio in Comune, frase  che riassume in modo emblematico il senso del suo lavoro».

Un tempo gli operai non erano servi.
Lavoravano.
Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore.
La gamba di una sedia doveva essere ben fatta.
Era naturale era inteso.
Era un primato.
Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario.
Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone.
Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura.
Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore esigevano che quella gamba fosse ben fatta.
E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano.
Secondo lo stesso principio della cattedrale.
E sono io – ormai così imbastardito – a farla adesso tanto lunga.
Per loro, in loro non c’era allora neppure l’ombra di una riflessione.
Il lavoro stava là.
Si lavorava bene.
Non si trattava di essere visti o di non essere visti.
Era il lavoro in sé che doveva essere ben fatto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Agosto 2016
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