Possibile: “Bene la palestra per i migranti”
"Ben venga l'iniziativa di prevenzione della prefettura per dare quantomeno un'accoglienza degna a queste persone"
Riceviamo e pubblichiamo
Abbiamo letto la notizia per cui la prefettura ha predisposto all’accoglienza di 30 migranti la palestra dell’istituto Stein di Gavirate. La gestione dell’afflusso di queste persone, che scappano da situazioni d’insopportabile difficoltà e disperazione, rappresenta un problema di grande portata, a cui i governi europei ancora non sono riusciti a dare una risposta seria e strutturata, scambiando una situazione purtroppo consolidata con un’emergenza continua, che va’ anche a discapito di un’accoglienza fatta bene, con progettualità, da molti piccoli gruppi diffusi sul territorio.
In questo contesto ben venga l’iniziativa di prevenzione della prefettura per dare quantomeno un’accoglienza degna a queste persone, in attesa di soluzioni di più ampio respiro. In questo contesto, non si è fatta attendere la reazione scomposta di chi in queste situazioni ci sguazza. I giovani padani e il movimento studentesco lombardo non lesinano considerazioni populiste, mettendo nello stesso calderone fondi destinati alle scuole con quelli per i migranti, che in realtà poco ci azzeccano.
Minacciando tensioni future alla riapertura della scuola quando il limite temporale di questa sistemazione coincide proprio con la riapertura delle classi a settembre. Non vogliamo sapere quali sarebbero le reazioni se, anziché una palestra organizzata e gestita da personale volontario (della CRI), a queste persone fossero destinate strade e stazioni con maggiore disagio per loro e per i cittadini. Delle due l’una. Non è la predisposizione all’accoglienza, peraltro preventiva, di una palestra a risolvere la difficile questione dei migranti, ma di sicuro rappresenta una tempestiva iniziativa volta al rispetto della dignità delle persone, come ci si aspetta da un paese che si rispetti. Ieri ancora i giovani leghisti si sono fatti notare per i manifesti anti burka: il migrante e la cultura altrui, persa l’incisivita’ sui temi nazionali, sembrano essere diventati la loro unica valvola di sfogo.
Noi di Possibile stiamo lavorando a progetti costruttivi affinche’ l’accoglienza e la solidarietà, valori che caratterizzano qualsiasi società evoluta, possano costituire un’opportunità non solo per gli accolti, ma, perché no, anche per gli accoglienti, e vigileremo attentamente affinché forme di populismo a base di razzismo e ignoranza non abbiano ulteriore diffusione nella nostra provincia
Jacopo Zocchi – Comitato Alex Langer Possibile
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