Accoglienza e integrazione, la ricetta del PD per i profughi
Il partito democratico ha presentato due diversi documenti per chiedere all'amministrazione comunale un cambio di passo dopo le proteste dei giorni scorsi

Non solo chiedono la convocazione di una commissione urgente per affrontare la questione ma anche che il comune entri nella rete del Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. E’ il partito democratico di Busto Arsizio che nelle ultime ore ha protocollato in comune due diversi documenti per premere sull’acceleratore nella vicenda che ha riacceso i riflettori sulle condizioni di vita all’interno del centro di accoglienza di via dei Mille.
Prima di tutto viene chiesto che alla luce delle turbolenze dei giorni scorsi -dalle proteste di piazza fino all’autogestione della struttura- venga convocata una commissione urgente per affrontare la vicenda. Nel testo si legge la richiesta di “attivare uno specifico organismo partecipato dalle realtà già attive in questo campo sul territorio, riavviando il tavolo di lavoro col terzo settore al fine di co-progettare un percorso di accoglienza che non possa prescindere dalle caratteristiche di competenza e professionalità da parte dei gestori” oltre a “definire un preciso protocollo in tema di comunicazione e rendicontazione delle attività ed iniziative poste in essere“. Non solo, si chiede anche che il comune “aderisca alla Rete Civica dei Sindaci per l’accoglienza della Provincia di Varese, con l’obiettivo di condividere buone pratiche amministrative che possano rendere concretamente più efficace, efficiente e sostenibile il sistema dell’accoglienza”.
Ma è in una seconda mozione che la ricetta del Partito Democratico fa un passo in più, chiedendo appunto che la città aderisco allo Sprar. Il sistema prevede una diversa modalità di gestione in grado di mischiare l’attività del sistema pubblico alle attività del terzo settore ed è la strada che secondo i democratici dovrebbe essere seguita “al fine di addivenire in tempi rapidi e certi al cambio di gestione del Centro di accoglienza di Via dei Mille”.
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