7000 foto dell’alpinista Bonatti donate al Cai
L’operazione, voluta dagli eredi di Bonatti Francesco e Stefano Vicario, consentirà agli oltre 250.000 pezzi tra testimonianze, cimeli e ricordi dell’archivio di diventare un patrimonio della collettività.
Il Club alpino italiano, attraverso il Museo Nazionale della Montagna e la Sezione di Torino, ha acquisito le collezioni dell’Archivio Walter Bonatti. L’operazione è stata presentata oggi presso la Sede centrale del Club alpino italiano a Milano. La conferenza è stata aperta dal Direttore del CAI Andreina Maggiore che ha espresso la propria soddisfazione per l’operazione.
L’archivio comprende circa 7000 foto di montagna, databili dalla fine degli anni ’40 agli anni ’80 del secolo scorso. Attrezzature alpinistiche utilizzate da Bonatti negli anni ’50 e ’60 (dalla famosa solitaria sul Petit Dru alla via nuova sulla parete nord del Cervino): abbigliamento, zaini, caschi, scarponi, piccozze, ramponi, martelli, occhiali.
E poi dattiloscritti, appunti, relazioni tecniche, testi per conferenze, interventi e discorsi pubblici, libri, pellicole e registrazioni audio e video, fotocamere.
Circa 70.000 diapositive realizzate da Bonatti nel corso dei viaggi di esplorazione, oltre ai materiali preparatori per le avventure in terre lontane. E ancora, sessant’anni di ritagli stampa e di corrispondenze. Un patrimonio di testimonianze, cimeli e ricordi davvero ingente, il cui ammontare è stimabile in circa 250.000 pezzi.
“Credo che Francesco e Stefano Vicario, gli eredi di Walter, con questa donazione, abbiano saputo interpretare correttamente la volontà del loro congiunto”, ha affermato il Presidente generale del CAI Vincenzo Torti. “Con la consapevolezza di avere affidato il prezioso archivio non solo al Club alpino italiano e ai suoi Soci, che pure hanno deciso di farsi carico del suo riordino e della sua valorizzazione, ma anche a tutti coloro che, grazie all’impegno e alle capacità del Museo Nazionale della Montagna, potranno conoscere e scoprire la dimensione, assolutamente unica, dell’avventura e dell’esplorazione di Walter Bonatti. A verità definitivamente ristabilita, quello di oggi è un vero e proprio ritorno a casa”.
Secondo il Direttore del Museo Aldo Audisio “l’acquisizione delle collezioni di Bonatti, decisione presa unicamente dagli eredi, rappresenta la continuazione di un progetto iniziato da tempo con Walter, e si allinea con il grande lavoro di documentazione che il Museo Nazionale della Montagna conduce da molti anni, con l’obiettivo di studiare, narrare in maniera rigorosa e valorizzare la storia dell’alpinismo e delle alte terre. L’archivio Bonatti, che fino ad oggi era diviso tra Valtellina, Milano e la provincia di Macerata, viene così finalmente riunito”.
Ha voluto manifestare il proprio entusiasmo per l’operazione anche il Comune di Sondrio tramite l’Assessore alla Cultura Marina Cotelli: “per noi è motivo d’orgoglio sedere a un tavolo dove ha preso avvio un progetto grandioso di valorizzazione della figura, dell’opera e del lascito di Walter Bonatti. Questo progetto vedrà la nascente “Casa della Montagna” a Castel Masegra a Sondrio quale luogo privilegiato di esposizone di selezioni dell’Archivio Bonatti, omagginando in tal modo la sua scelta di vita in Valtellina”.
Il riordino delle collezioni dell’archivio Bonatti entrerà a breve nella sua fase operativa. Si tratterà di un lavoro lungo, complesso e oneroso, completamente a carico del Museomontagna del CAI Torino. Il costo indicativo dell’operazione è stimabile in circa 300.000 euro. Al momento il progetto può far conto su un primo, consistente sostegno economico della Sede Centrale del Club alpino italiano, pari a un terzoella somma.
Per gran parte del periodo di riordino del materiale non sarà ovviamente possibile la consultazione dei documenti, che verranno poi messi a disposizione degli studiosi e del pubblico, una volta ultimata la completa sistemazione archivistica.
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