Fonsai: condanna per Ligresti, una speranza per i risparmiatori
Sono 136 solo in regione i risparmiatori costituitisi parte civile: parla l'avvocato del Movimento Consumatori, la varesina Barbara Cirivello

Il tribunale di Torino ha condannato Salvatore e Jonella Ligresti nell’ambito del processo Fonsai celebrato a Torino.
Sei anni la pena a carico di Salvatore Ligresti, ex presidente onorario ma, per l’accusa, “amministratore di fatto” della compagnia assicurativa, condanna a 5 anni 5 anni e otto mesi per Jonella Ligresti, ex presidente Fonsai.
I reati riconosciuti dal tribunale sono il falso in bilancio e la manipolazione di mercato: al centro dell’inchiesta avviata nel 2012 la sottoriservazione dei sinistri per circa 600 milioni di euro: una voce del bilancio che proprietà e management avrebbero occultato per indurre i risparmiatori all’aumento di capitale, sottostimato rispetto alle reali esigenze della compagnia, con l’obiettivo di non diluire troppo, tra l’altro, la quota in capo alla famiglia Ligresti.
UN PROCESSO PENALE CON EFFETTI CIVILI
Il Tribunale ha anche condannato gli imputati ed i responsabili civili UnipolSai e Reconta Ernst & Young – la società di revisione dei conti – al risarcimento dei danni causati agli azionisti che si sono costituiti parti civili nel processo, rinviando al Giudice civile la quantificazione del danno subito da ciascun risparmiatore.
IN 136 COSTITUITI PARTE CIVILE SOLO IN LOMBARDIA, IN MOLTI SONO DI VARESE
E sono davvero in molti ad essersi costituiti parte civile in questo processo, spinti dal Movimento Consumatori: «Solo io, come legale nazionale del Movimento Consumatori per l’area Lombardia, ho assistito 136 persone che si riferiscono a Varese e provincia, Milano e provincia, Como e provincia, Lecco, Brescia – spiega Barbara Cirivello avvocato varesino e legale del Movimento Consumatori in Lombardia – Ma le parti civili rappresentate dai legali del Movimento Consumatori nel processo sono migliaia».
BRUCIATI QUASI NOVE MILIONI DI RISPARMI
Le somme coinvolte, per coloro che hanno scelto la via di costituirsi parte civile, sono davvero importanti: «Per le mie parti civili il patrimonio complessivo investito, e quasi completamente azzerato, è stato di 6.350.000 euro circa di Fondiaria Assicurazioni e 554.300 euro circa per Milano Assicurazioni – spiega l’avvocato – Il maggior investimento singolo è stato di 1.800.000 euro».
L’IDENTIKIT DELLA VITTIMA DI FONSAI
«L’età dei rappresentati è dai 40 anni in su – spiega la legale – E la classica esclamazione del signore/della signora di mezza età è sempre stata “chissà se ci sarò ancora una volta emessa la sentenza”». Le professioni delle persone “colpite” sono le più varie, e non mancano diversi pensionati. «
In alcuni casi sono coinvolti interi nuclei familiari (padre, madre, figli, e zii) in altri casi le sottoscrizioni sono di aziende, con le conseguenti difficoltà nel gestire perdite di bilancio ingenti – continua Barbara Crivello – Le somme investite si riferiscono a volte a tutti i risparmi di una famiglia, spesso all’investimento del tfr, a volte in una parte del patrimonio gestito. E’ da sottolineare che il trading on line ha riguardato una piccola parte degli investitori (1% circa): per il resto mi hanno spiegato essere tutte operazioni suggerite dagli operatori di sportello».
FONSAI: LA STORIA DI UN DOPPIO PROCESSO
Il processo è iniziato il 27 gennaio del 2014 e ha interessato diversi filoni di inchiesta.
«La maggioranza di questi è stata esaminata dal collegio – spiega l’avvocato Cirivello, che ha seguito tutte le fasi del processo – Mentre alcune contestazioni riferite a Paolo Ligresti, Bedogni, Gismondi sono state esaminate dal Gup e “stralciate” ossia inviate per competenza alla Procura di Milano.
Così nel corso del processo i legali si sono trovati a gestire due contenziosi, per imputati diversi ma riferiti ai medesimi reati, uno davanti al Tribunale collegiale di Torino (a seguito di rinvio a giudizio) e uno mandato per competenza avanti al Gup di Milano. «Il Gup di Milano – seguendo il rito abbreviato, con sentenza depositata il 16 giugno 2016 aveva assolto il figlio di Ligresti Gioacchino Paolo (vice presidente di Milano Assicurazioni spa e membro del consiglio di amministrazione di Fondiaria Assicurazioni spa), Pier Giorgio Bedogni (dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ) e Fulvio Gismondi (attuario della compagnia Fondiaria Assicurazioni spa) rispetto alle false comunicazioni sociali perché il fatto non sussiste. Ma cosi non è stato nel processo principale, a Torino».
IL GIUDIZIO DI TORINO, CONCLUSO CON LA CONDANNA
«A Torino, però, si stava svolgendo l’istruttoria: sentendo periti, agenti della polizia giudiziaria (guardia di finanza), Consob, testimoni, con un impegno processuale di oltre 50 udienze che si è definito con la sentenza di condanna di ieri, 11 ottobre 2016: in essa il Tribunale ha riconosciuto la manipolazione dei mercati in relazione al bilancio 2010 ed ha condannato Salvatore Ligresti (6 anni e 1 mese), Jonella Ligresti (5 anni e 8 mesi), Fausto Marchionni (5 anni e tre mesi), Riccardo Ottaviani (2 anni e 6 mesi); tutti dirigenti dell’allora Milano Assicurazioni e Fondiaria Assicurazioni ed oggi fuse in Unipolsai e revisori dei conti di Reconta Ernst & Young».
ANCHE LA SENTENZA MILANESE DI ASSOLUZIONE POTREBBE ESSERE RIBALTATA
La motivazione della sentenza verrà depositata entro 90 giorni ma effetti importanti potrebbe avere il procedimento di appello promosso nei confronti delle sentenza di assoluzione del Gup di Milano: «Una sentenza che è stata appellata dalla stessa Procura Generale di Milano, nonostante il PM di udienza avesse chiesto l’assoluzione degli imputati. Un fatto incredibile – spiega Cirivello – Ora ogni valutazione di tutela, anche da parte di coloro che non si sono costituiti parte civile, sarà possibile solo dopo il deposito delle motivazioni della sentenza».
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