Processione alla Libreria del Corso: “Vi prego, non chiudete”
Moltissimi lettori hanno manifestato la loro solidarietà ai librai. Appesi due cartelli sulla vetrina dove chiunque può scrivere il proprio messaggio
È stata una vera e propria processione di lettori affezionati. E non poteva essere che così per l’ultimo giorno di apertura della Libreria del Corso di Varese. Un viavai continuo di persone desiderose di sapere se fosse già prevista una nuova apertura in un’altra zona della città o più semplicemente per manifestare la propria solidarietà al personale. «È vero, chiudiamo – dice Cristina che insieme a Luca ha gestito in questi anni la Libreria del Corso – ma al momento non sappiamo nulla sul nostro destino e se riapriremo da qualche altra parte. Quindi da lunedì inizieremo l’inventario con la saracinesca abbassata sperando che entro la fine della settimana ci arrivi qualche notizia dalla proprietà».
La decisione è stata presa, secondo quanto dicono i librai, a causa dei costi non più sostenibili, nonostante la Libreria del Corso avesse una numerosa, affezionata e buona clientela. «Questo era l’unico posto – dice una lettrice – dove i librai erano anche commessi e non viceversa. Insomma, leggevano prima di consigliarti un libro».
Riccardo, un cliente affezionato ha appeso due cartelli sulla vetrina dove chiunque ne abbia voglia può scrivere il suo personale ricordo, un pensiero, una testimonianza sulla bontà del lavoro fatto dalla libreria e dal suo personale in questi anni. «Non ci possiamo credere – scrivono i lettori – le cose belle e troppo intelligenti sono le prime ad essere abbandonate».
In tarda mattinata arriva in libreria anche Francesco Salvi, il noto comico di Luino, che aveva saputo da alcuni amici della imminente chiusura. «Sapete se fanno i saldi? – dice il comico con un pizzico di amara ironia -. Purtroppo, in Italia con la cultura non si mangia».
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Purtroppo bisogna ammettere che l’innovazione tecnologica porta a queste conseguenze. In vacanza non si va più con 1, 2 o più libri al seguito in valigia… c’è l’ebook! Se si deve fare un regalo magari si va dal libraio, se non si ha tanto tempo allora ordiniamo su Amazon quel libro di cui abbiamo sentito la recenzione in tv, in radio ecc. oppure che abbiamo sfogliato qualche giorno prima proprio dal libraio! Gli articoli di cartoleria, neanche a parlarne, si va diretti al supermercato. Il libraio è diventato così più un ritrovo, un circolo di appassionati visceralmente legati alla carta. Non di più.
Diciamocela tutta. Solo in questo paese le librerie chiudono non perché ci sia l’ebook, i formati digitali o chissà cos’altro: ogni giorno prendo i mezzi pubblici e sapete quante persone vedo leggere un libro in qualsiasi formato si voglia?
NESSUNO
Meglio scorrere a capo chino i social network fonte di continua, costante ed aggiornata immondizia. Poi nelle rare volte in cui parli con delle persone reali ti accorgi delle evidenti lacune che hanno sono nel mettere insieme una frase di senso compiuto.
Meglio postarsi selfie. Lo scarso tempo ormai è diventata una scusante diffusa. Il libro non è più visto come accrescimento personale e culturale.