L’architettura dell’emergenza può fare la differenza

Mercoledì 1 febbraio alle 21 Thinking Varese porta a Villa Panza Simone Sfriso, architetto di TAMassociati, lo studio che ha realizzato il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2016

thinking varese

L’Architettura per tutti, perché non è tanto diverso progettare in una zona di guerra o in un’area degradata del nostro Paese, poiché quello che conta è l’approccio pragmatico per risolvere al meglio e al più presto il problema. Non solo, ma un buon progetto può far trasparire il concetto che il bello deve essere parte del nostro quotidiano, anche nell’emergenza.

Tornano gli appuntamenti di Thinking Varese, curati da Emanuele Brazzelli e Giovanna Crespi e mercoledì 1 febbraio, alle ore 21 a Villa Panza Simone Sfriso di TAMassociati parlerà proprio di architettura dell’emergenza e racconterà l’esperienza del team di architetti nel quale lavora e che da vent’anni ha sviluppato esperienze di progettazione in situazioni “ai margini”, occupandosi di sociale. «Quando pensiamo a situazioni di emergenza – spiega Sfriso – quasi in automatico pensiamo a luoghi lontani. Oggi non è più solo così, perché situazioni di grande criticità urbanistica, sociale ed economica esistono anche nelle nostre città e nei luoghi in cui quotidianamente abitiamo, viviamo, lavoriamo e nei quali alcune esigenze e alcuni diritti vengono messi in discussione. E’ anche qui, vicino a noi, che l’architettura deve e può dare risposte a una serie di necessità, poiché quando l’architettura si prende cura degli individui, dei luoghi e delle risorse, fa la differenza».

L’incontro a Villa Panza, organizzato dall’Ordine degli architetti della provincia di Varese, sarà l’occasione per ascoltare l’esperienza professionale di TAMassociati, premiato nel 2014 come miglior studio dell’anno proprio per l’impegno nell’architettura “sociale” con tanti progetti per ospedali e centri di accoglienza in zone difficili del mondo o attraversate da conflitti, ma anche per riflettere su un modo di fare architettura che punta molto sul concreto e che non rinuncia a tendere al bello. Il team di architetti di cui Sfriso fa parte, infatti, ha curato anche il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia nel 2016. Un progetto che racconta in maniera esemplare tutta la filosofia di questo studio di progettazione.

TAKING CARE, Progettare per il bene comune”, è il titolo del Padiglione alla Biennale Architettura 2016, che ha racchiuso i concetti di architettura come servizio alla comunità, cura degli individui, degli spazi, dei luoghi, dei principi e delle risorse. Un’architettura insomma partecipata e intelligente, in grado di scardinare gli status quo e di immaginare un futuro migliore, «perché – conclude Sfriso – anche il nostro Paese sta attraversando molte emergenze: economica, sociale, ambientale e tanti sono i potenziali campi di attività per gli architetti e per chi vuole ricostruire il nostro paesaggio urbano e rurale».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Gennaio 2017
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