“Una mano sul viso, probabile causa di morte”

Nel processo per omicidio volontario a carico di Alessandro Argenziano. Ha parlato il medico legale

Tribunale varese processo uva

All’udienza del 25 gennaio del processo in corte d’assise per la morte di Stefania Amalfi è stato ascoltato come testimone il medico legale Marco Motta, che eseguì l’autopsia. Il medico ha riferito che la morte avvenne a causa di una asfissia acuta.

Stefania aveva ingerito del Rivotril, un farmaco che secondo i testi non avrebbe mai dovuto prendere poiché, qualche giorno, prima il medico di famiglia glielo aveva sconsigliato perché mal di combinava con le apnee notturne di cui Stefania soffriva.

Tuttavia secondo il medico legale la perizia esclude che sia stato il farmaco a provocare l’asfissia, ma è più probabile che la morte sia stata provocata da un ulteriore elemento. E cioè qualcosa di morbido premuto sul volto. Forse una mano, ma non quella della vittima. No al suicidio dunque. Tuttavia, dopo una domanda del difensore, il medico ha ammesso che non si può escludere categoricamente che la morte sia sopraggiunta per la combinazione di farmaco e apnea. L’imputato è il marito di Stefania, Alessandro Argenziano.

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Pubblicato il 26 Gennaio 2017
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