Giorno del Ricordo: perché strumentalizzare questa ricorrenza?
Una lettrice si interroga dopo ave assistito alla manifestazione di venerdì sera in piazza Montegrappa

Gentile Direttore,
sono una ragazza di 32 anni, abito a Varese e ieri sera tornando a casa mi sono imbattuta in quello che voi avete definito “il corteo del giorno del ricordo“.
150 persone, vestite di nero, alcune con il volto semicoperto, hanno VERGOGNOSAMENTE occupato il centro della città.
Schierati e sull’attenti, hanno ascoltato gli slogan vuoti di chi non fa altro che riempirsi la bocca con la triste vicenda delle foibe, strumentalizzando una dolorosa ferita della storia italiana.
Hanno rispettando un minuto di silenzio al suono del tamburo che risuonava tanto inquietante in una città semi deserta e attonita, impreparata, addormentata. Insomma, chiamiamo le cose con il loro nome: era un raduno neofascista con tutti i permessi in regola.
Come è potuto accadere che questa gente, dichiaratamente filonazista, negazionista, razzista, per la quale c’è stata un’interrogazione parlamentare e sono state aperte due inchieste dalle magistrature di Varese e Busto Arsizio, abbia avuto i permessi??
Com’è possibile che la polizia fosse lì a guardare senza fare niente??
Com’è possibile che anche i giornali ne parlino smorzando i toni, non dando importanza ad un fatto grave come questo??
Dov’era l’amministrazione comunale il giorno del ricordo delle foibe istriane?? Perché ha lasciato il tema in mano alle destre invece di farsi promotrice in prima persona di iniziative di approfondimento, di commemorazione, di riflessione??
Varese non è questo e non merita di essere infangata in questo modo. Credo che dovremmo prenderci tutti quanti la responsabilità reale e concreta di prendere posizione, scendere in piazza, riappropriarci della città.
Grazie.
Chiara
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