Gli studenti del Politecnico “al lavoro” sulla chiesa del Lazzaretto
Qualcuno si sarà accorto, nella giornata di lunedì, del curioso assembramento nell'area della piccola chiesa di Cedrate: gli universitari sono impegnati in un laboratorio di rilievo e progettazione

La strada è appartata e secondaria, ma l’inconsueta scena ha attratto senza dubbio lo sguardo di qualche curioso: una chiesetta, panche e arredi accatastati all’esterno, un gruppo di giovani impegnati con macchine fotografiche e disegni. La chiesetta del Lazzaretto a Cedrate – nella via omonima del quartiere gallaratese – è stata al centro lunedì 27 marzo delle attenzioni di un gruppo di studenti universitari, impegnati in un laboratorio di progettazione.
Il rilievo è una delle fasi iniziali del Laboratorio finale di progettazione del terzo anno di scienze dell’architettura (la laurea triennale in architettura), che ipotizza un riuso compatibile e sostenibile dell’edificio sacro. È una esercitazione accademica per gli studenti, «una ipotesi totalmente virtuale», precisano subito il professori Paolo Gasparoli, Fabio Zangheri e Angela Baila del Politecnico, affiancati dall’architetto Matteo Scaltritti, che è anche presidente della Società Gallaratese degli Studi Patri.
«Già in passato avevamo ipotizzato una biblioteca di quartiere, un punto satellite rispetto alla biblioteca di Gallarate. Quest’anno l’idea – proseguono – è progettare un riuso come spazio per incontri, conferenze e concerti, anche in una riqualificazione delle aree periferiche». La chiesetta si trova quasi ai margini dell’abitato, è un punto riconosciuto della storia del rione, anche se oggi un po’ sacrificata dal contesto, quasi assediata dai diversi capannoni che sono stati costruiti tutt’intorno (che hanno comunque preso il posto di una storica fornace).
Nel laboratorio gli studenti coinvolti (una trentina) sono chiamati a misurarsi con rilievi, studi tecnologici, restauro, progettazione, «in una logica di interdisciplinarietà». Ora gli universitari sono chiamati al rilievo e alla valutazione delle condizioni dell’edificio, di qui a giugno dovranno poi ipotizzare la nuova “virtuale” funzione, «prevedendo eventualmente anche un volume aggiuntivo destinato a servizi igienici o ad altri spazi complementari».

L’oratorio del Lazzaretto di Cedrate risale al 1721, un tempo in una zona di piena campagna, sulle sponde del torrente Arno, a circa 400 metri dalle prime case del paese (oggi quartiere di Gallarate). La chiesetta versa oggi in condizioni non eccelse, negli anni Novanta sono state sottoposte a restauro a cura del gruppo I Cedratesi le tre opere su tela presenti all’interno, tra cui quella sull’altare, che rappresenta San Gregorio Magno protettore degli appestati. Il dipinto – curiosità – presenta, in secondo piano, anche una interessante, cruda scena di lazzaretto (nella foto sopra, il dettaglio), con i malati di peste isolati e le fosse comuni.
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