Per l’estate attese le prime demolizioni alla Cartiera Mayer
Il gigantesco complesso industriale è dismesso da quarant'anni: si partirà abbattendo due edifici secondari. E per riqualificare l'area si parte anche dal nuovo sito internet dedicato
Quarant’anni dopo la fine della produzione, a ventotto anni dall’acquisizione pubblica attraverso Sogeiva (oggi Prealpi Servizi), il 2017 potrebbe essere l’anno in cui inizia la svolta – almeno parziale – per la cartiera Mayer di Cairate. Ci credono il primo cittadino del paese, Paolo Mazzucchelli, e i vertici di Prealpi.
«Nei prossimi mesi saranno demoliti due edifici» anticipa il sindaco, che non si sbilancia su date precise «perchè gli ostacoli burocratici sono dietro l’angolo». Non è il primissimo intervento fatto sull’area: in questi mesi si è lavorato ad esempio per ricostruire il muro di cinta lato Cairate, lungo il (frequentatissimo) percorso della ciclopedonale della Valle Olona. Un intervento – sta partendo in queste settimane – che Mazzucchelli prende ad esempio per spiegare le difficoltà burocratiche del sito ex industriale: «Solo per ricostruire quel muro servono il parere del Comune, di Terna per la presenza dell’elettrodotto, del Demanio che mantiene la proprietà di una piccola porzione, della Provincia per il sedime della pista ciclabile.
L’area della cartiera è anche un’area pericolosa, lo ricordano i diversi infortuni avvenuti a persone che si sono introdotte all’interno per rave, esplorazioni e fotografia. A seguito della morte del giovane cassanese Alessandro Giani, fu aperta anche un’inchiesta sulla questione e la cartiera fu sottoposta a sequestro. Non stupisce che Prealpi Servizi (insieme al Comune) si sia attivata anche su questo versante: la società ha stanziato 1 milione di euro, di cui una parte ridotta è già stata usata appunto per i primi interventi di “cinturazione” dell’area, per evitare nuovi accessi abusivi. Altre cifre (dentro al milione stanziato) verranno appunto usate per le prime demolizioni e per la rimozione dell’amianto: «Si tratta di investimenti ingenti che hanno l’obiettivo di rendere possibili futuri interventi di riqualificazione e riutilizzo di questi circa 550.000 metri quadri» spiega Marcello Pedroni, consigliere delegato Prealpi Servizi, che affianca il presidente William Malnati.
In parallelo al lavoro sul luogo fisico, prosegue anche quello di ricerca di possibili partner per «rifunzionalizzare l’area», dare cioè una nuova mission al complesso. L’idea è mantenere l’archeologia industriale, integrando altre funzioni sulla base delle richieste di mercato (vale a dire di chi s’imbarcherà nell’operazione). Anche a questo scopo è stata creata la vetrina del nuovo sito internet www.cartieracairate.it, con una sezione “il futuro”.
l’homepage del sitoIl sito è oggi soprattutto una vetrina per raccontare la storia dell’area, gli interventi in corso e – esplicitamente – anche i pericoli. «Nel sito si potranno trovare notizie e testimonianze sulla storia della cartiera – spiega ancora Pedroni – una storia che ha rappresentato moltissimo per Cairate e per la Valle Olona. Ma un’ampia parte è stata dedicata agli interventi che come società abbiamo già fatto e faremo nei prossimi mesi per la messa in sicurezza e la bonifica degli immobili». Una delle sezioni del sito è interamente dedicata ai divieti di accesso all’area, non solo perché privata, ma soprattutto perché esistono diversi pericoli da non sottovalutare, a partire dalla presenza di edifici pericolanti.
«Per quanto riguarda il futuro – ha spiegato il presidente di Prealpi Servizi Malnati – in questi anni abbiamo avuto una proficua collaborazione con il Comune di Cairate, il quale ha cominciato a disegnare possibili scenari di nuova fruizione per una parte di circa 100.000 metri quadrati dell’area. È una collaborazione che siamo certi continuerà positivamente e alla quale speriamo possano unirsi anche altri soggetti istituzionali». All’interno del sito sono illustrati anche altri esempi europei di riuso di aree industriali, dai siti celebri della Ruhr all’hangar Bicocca, dall’area della Confluence di Lyon all’esempio della Westerngasfabrik di Amsterdam.
William Malnati, Paolo Mazzuchelli, Marcello PedroniCerto, vanno trovati i partner disponibili a investire. Il sindaco Mazzucchelli invita però a non sottovalutare il lavoro svolto: «Nel 2011, quando mi sono insediato, ancora non era partito nulla. Ora, con gli interventi previsti, si inizieranno a vedere i frutti».
A partire dalla demolizione dei primi due edifici, due fabbricati interni, «posizionati in prossimità dei pozzi nella parte Nord dell’area» (uno in territorio di Cairate e uno in territorio di Lonate Ceppino). Altre srutture saranno invece demolite per recupero del ferro. E poi si procederà con la rimozione progressiva delle coperture dell’amianto. «Interventi che saranno man mano visibili in parte anche da fuori, per esempio guardando dall’alto dal paese».
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