Diecimila farfalle per la Ex Colonia Elioterapica

Verrà inaugurata sabato 1 luglio, alle ore 18.30 presso la Ex Colonia Elioterapica di Germignaga, l’installazione “Sentiero”, ultima opera dell’artista maccagnese Giugi Bassani

Avarie

Verrà inaugurata sabato 1 luglio, alle ore 18.30 presso la Ex Colonia Elioterapica di Germignaga, l’installazione “Sentiero”, ultima opera dell’artista maccagnese Giugi Bassani.

Un’emozionante coro di più di 10.000 farfalle, tutte realizzate a mano dall’artista riciclando bottiglie di plastica, si distende nella sala a sbalzo sul lago, in un dialogo poetico e suggestivo tra installazione, edificio e ambiente circostante.
Un nuovo appuntamento di qualità con l’arte contemporanea nel paese rivierasco, per il quale esprime soddisfazione il primo cittadino Marco Fazio, che cura anche il breve testo di presentazione dell’installazione: “Siamo innanzitutto grati a Giugi Bassani per aver prima sognato e poi realizzato, con fatica e passione, questo “Sentiero”, che è un vero e proprio regalo per la nostra comunità. E’ un’opera poetica, che valorizza splendidamente la Colonia, sottolineandone i valori formali e ambientali.

PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA
Negli ultimi anni, le installazioni di Giugi Bassani giocano spesso sulla ripetizione di elementi base. Un modulo, una forma prescelta si ripete, come un mantra o una preghiera. Quando la ripetizione raggiunge numeri impressionanti, come in questo “Sentiero”, formato da più di diecimila farfalle-angeli, si potrebbe pensare che essa comporti l’annullamento del modulo in una massa. E invece, al contrario di quanto accade ed è accaduto troppe volte nella storia, gli accumuli di Giugi Bassani sono masse in cui il singolo elemento ha un significato, non è inutile. Ogni pezzo ha la sua storia e racconta la sua storia, anche perché creato col lavoro manuale, non prodotto di industria.
Vi è un altro elemento che mi pare interessante e centrale nella questione dell’installazione, ovvero il rapporto con lo spazio che la ospita. Spazio che innanzitutto non è scelto a tavolino, ma nasce da un incontro, e pertanto dialoga con l’opera, senza che l’uno prevarichi l’altro. Ed è stata proprio la Colonia “lunga e dritta”, per descriverla con le parole dell’artista, che ha suggerito l’immagine di questo sentiero, anch’esso “lungo e dritto”. È il sentiero della vita, rettilineo non per l’assenza di ostacoli o deviazioni, ma quale indicazione di qualcosa che ci supera, passando oltre gli accidenti di ogni giorno. E a questo altrove, che spesso compare nelle opere di Giugi sin dai primi dipinti, allude fortemente la figura angelica che pare proseguire la via, oltre la sala, verso il blu del lago.
(Marco Fazio)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Giugno 2017
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