La stazione diventa “Casa delle associazioni”, un progetto da imitare

Il recupero della stazione e il riutilizzo come sede delle associazioni cittadine è stato scelto da Rfi tra i cento esempi meritevoli in tutta Italia

Besozzo generica

Hanno trasformato le stanze abbandonate della stazione nella sede delle associazioni cittadine. Un progetto, quello messo in atto nel 2014 dell’amministrazione di Besozzo, che è stato scelto da RFI come esperienza meritevole di buona pratica di recupero di stabili ferroviari per attività sociali e culturali. «Siamo molto contenti di questo riconoscimento, siamo stati scelti tra i cento interventi meritevoli in Italia, in tutta la Lombardia sono state selezionate quattordici stazioni», spiegano dal Comune. L’esperienza di Besozzo entrerà quindi a far parte dello studio nazionale di RFI dedicato al recupero del patrimonio.

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In questi tre anni, nella “Casa delle Associazioni” hanno trovato sede una quindicina di realtà. All’interno si trovano le sedi della Pro Loco, degli Amanti dei Libri, dell’Auser, del Club 600, delle Guardie Ecologiche, del Calcio Balilla, degli Gli Amici del Bardello per citarne alcune. «La stazione era un luogo di degrado e di abbandono e vandalizzato. Abbiamo quindi avviato un dialogo con Rete Ferrovie Italiane e ci hanno proposto di prendere in comodato d’uso l’edificio. Noi abbiamo svolto i lavori all’interno, loro all’esterno» spiega il vice sindaco Gianluca Coghetto.

Un progetto che ha permesso di riaprire anche la sala d’attesa della stazione, dove al momento c’è anche una libreria. «La nostra idea è che la sala possa diventare un luogo di incontro, per riunioni o altro, per realtà che ne hanno necessità». Inoltre, nei locali adiacenti al palazzo della ferrovia ha trovato casa anche una sede distaccata del Sos dei Laghi. «Un progetto in cui abbiamo creduto fin da subito -commenta il sindaco Riccardo Del Torchio -, ci ha permesso di far rivivere un pezzo di territorio, di diminuire gli atti vandalici e il degrado. Oggi la stazione è un luogo vivo, con un senso nuovo».

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Luglio 2017
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