Liuc da primato: i laureati sono quasi il 32% degli iscritti

Nello studio comparativo realizzato dal Sole 24Ore, l'ateneo Cattaneo risulta secondo dietro alla Bocconi la cui media è del 35%

Laureati in festa alla Liuc

Bravi e puntuali. Gli studenti della Liuc di Castellanza e della Bocconi di Milano concludono il percorso formativo in tempi brevi.

Secondo l’elaborazione dei dati statistici forniti dal Ministero dell’Università, il rapporto tra iscritti e laureati  è del 34,9% nell’università milanese e del 31,7% in quello di Castellanza.

Sono loro a guidare, quindi, la classifica stilata da Il Sole24Ore che, ha analizzato gli indici di performance delle università italiane in base al numero di laureati nel 2016 e al numero degli iscritti all’anno accademico 2015/2016.

La media nazionale è del 18,6%. A livello generale, fanno breccia economisti e ingegneri che, nel 2016 erano il 30% dei laureati italiani, quasi uno studente su tre, sempre secondo la mappa rielaborata da Il Sole.

Così la LIUC si attesta tra le prime università capaci di generare valore su corsi di laurea vivaci che piacciono agli studenti e che consentono di trovare un’occupazione. Lo testimoniano gli stessi dati del Career Service della LIUC, uno su tutti il tempo di attesa per l’inizio dell’attività lavorativa, pari a 3 mesi dal conseguimento della laurea.

A distinguere un ateneo di piccole dimensioni come la LIUC , il format della didattica, che consente appunto un rapporto positivo tra iscritti e laureati: dai  tutor d’aula (studenti e dottorandi) alle modalità d’esame con un equilibrio tra scritti e orali, dalla distribuzione degli appelli alla possibilità per i docenti di seguire, quasi individualmente, gli studenti proprio grazie al numero contenuto degli iscritti. L’attenzione ai dettagli offre, dunque, un sistema di prodotto che  premia la LIUC, come confermato anche per la Scuola di Ingegneria  Industriale dal suo Direttore, il prof. Carlo Noè: “I principali insegnamenti del primo e del secondo anno sono distribuiti lungo tutto l’anno e non concentrati in un semestre, con prove intermedie nei periodi di sospensione delle lezioni. Ciò permette di stare più facilmente al passo e di assimilare meglio i contenuti, riducendo di conseguenza il tasso di abbandoni”.

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Pubblicato il 28 Agosto 2017
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