Comune, la biblioteca “trascurata” diventa un caso
I dipendenti contro il sindaco: "Computer rotti, zero soldi, aperture domenicali fallite. E un consigliere comunale fa pressioni"
Alla biblioteca di Varese, secondo i dipendenti comunali, le cose vanno male. Senza acquisiti di libri, con una mancanza di stanziamenti per migliorare i servizi all’utenza e con delle condizioni di lavoro degli operatori sempre peggiori.
(nella foto, la Rsu del comune di Varese durante la conferenza stampa)
Strano destino, per quella che è sostanzialmente la più popolare istituzione culturale pubblica della città. In teoria la giunta Galimberti ha in programma di valorizzarla e renderla fruibile all’utenza anche la domenica, ma la sperimentazione sulle aperture domenicali è sostanzialmente fallita e ha creato un attrito con il personale che è diventato, ora, aperto scontro.
La Rsu ha convocato la stampa in Comune e dodici rappresentanti dei lavoratori, insieme a quelli di Cgil, Cisl, Uil e dei Cub, hanno denunciato la mancanza di risposte da parte del sindaco sullo sviluppo della biblioteca e anche un episodio di presunto “abuso di potere” da parte di un consigliere comunale che ritengono sgradevole.
“A novembre è iniziata la sperimentazione delle aperture domenicali – osservano i rappresentanti della Rsu – il personale è rimasto invariato ma ha accettato di estendere i turni anche alla domenica per venire incontro ai progetti della giunta. C’era stato un confronto, con un verbale di accordo, che prevedeva la sperimentazione per tre mesi ma anche l’acquisto libri e di nuovi terminali per il pubblico. In realtà non è stato acquistato nulla, e l’utenza si sta lamentando.
I computer sono obsoleti e spesso rotti, e la Regione ha emesso un nuovo catalogo, che non è supportato dagli attuali mezzi a disposizione. Esiste anche un problema sicurezza poiché in estate il condizionamento non funziona e l‘ambiente diventa troppo caldo. Inoltre i lavoratori che, nel numero di due fissi, devono stare nel bunker sotterraneo che custodisce i libri, sono in un ambiente malsano in cui piove all’interno e manca l’aria”.
Il peggioramento delle strutture informatiche è sotto gli occhi di tutti. I sindacati interni affermano che il sindaco Galimberti è stato più volte avvisato, in diversi incontri, di tutte le problematiche. Ma che c’è stato un sostanziale silenzio.
Sulla vicenda delle aperture domenicali sperimentali, inoltre, si sono affastellati vari problemi. La Rsu sostiene che a Varese l’utenza non ha premiato l’iniziativa e che il Comune ha ripiegato sull’apertura unicamente della sala lettura, da marzo e fino al 16 luglio 2017. I frequentatori sarebbero stati però solo un gruppo abbastanza limitato, e delimitato, di giovani. La delibera, infine, prevedeva anche l’individuazione di associazioni di volontariato con cui collaborare per le aperture, ma nessuno si è fatto avanti.
La ciliegina sulla torta, come è stata definita, è un episodio che l’intera Rsu condanna con fermezza. “Il primo di settembre il consigliere comunale Giacomo Fisco è venuto in biblioteca – raccontano i dipendenti della Rsu – e ha chiesto ai dipendenti chi avrebbe aperto la domenica. Nessuno era al corrente di una nuova stagione di aperture, poiché la delibera le aveva programmate fino al 16 luglio. A quel punto il consigliere ha preso il telefono e ha chiamato qualcuno. Poco dopo è giunto il dirigente, evidentemente avvisato, dicendo che due dipendenti avrebbero dovuto lavorare la domenica successiva. E, sottolineiamo, si trattava di turni non pagati, poichè danno diritto solo al riposo compensativo. Il 12 settembre il personale della biblioteca ha scritto una lettera alla Rsu per denunciare quanto accaduto”.
In ogni caso per due domeniche una coppia di dipendenti della biblioteca ha garantito l’apertura della sala lettura, mentre la terza domenica di settembre hanno aperto e chiuso dei giovani pagati a voucher. I lavoratori però hanno visto in questo episodio una sorta di pressione (testuale) indebita da parte di un politico (citando anche altri episodi a riguardo). Mentre, dicono i rappresentanti anche di Cisl e Cub, Palermo e Iursich, in questi casi “ci vuole una informativa preventiva alla Rsu che chieda una concertazione sugli orari”.
Morale: “Abbiamo parlato con il sindaco più volte di questa situazione e il risultato è stato nullo – osservano i sindacalisti – così ci siamo rivolti alla stampa e ai cittadini. I dipendenti della biblioteca sono qualificati e sanno fare bene il loro lavoro. Hanno mostrato molta disponibilità accettando la aperture in pausa pranzo e nei pomeriggi in estate, ma in cambio non hanno avuto nulla. E i servizi all’utenza stanno peggiorando”.
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