Colpo al clan Rinzivillo, due arresti anche a Busto Arsizio
Dda di Caltanisetta e Dna di Roma hanno eseguito 37 ordinanze nei confronti del clan gelese Rinzivillo, da sempre molto presente anche nel territorio di Busto Arsizio dove sono stati arrestati Aldo e Rosario Pione
Dalle prime luci dell’alba di oggi, mercoledì, è in corso l’esecuzione di una complessa operazione antimafia, coordinata dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e disposta dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e di Caltanissetta, nei confronti dell’associazione mafiosa Cosa Nostra.
A finire in carcere e ai domiciliari sono stati 37 presunti componenti della famiglia mafiosa di Gela dei Rinzivillo, già tristemente famosi a Busto Arsizio e dintorni per l’omicidio di Salvatore D’Aleo e tutta una serie di estorsioni messe in atto a partire dagli anni ’90 fino almeno al 2010, quando vennero sgominati con l’operazione Fire Off.
Seicento tra operatori di polizia, appartenenti al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, alla Questura di Caltanissetta, al Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma nonché alla Polizia Criminale di Colonia (Germania), stanno eseguendo due ordinanze di custodia cautelare (in carcere e ai domiciliari), nei confronti di 37 soggetti, affiliati al clan mafioso, storicamente alleato dei corleonesi e dei Madonia, considerati responsabili di numerosi reati, aggravati dal metodo mafioso. Tra questi è finito in cella anche il capofamiglia Salvatore Rinzivillo il quale aveva preso il ruolo di reggente dei due boss Crocifisso e Antonio Rinzivillo, in carcere dal 2011.
Dalle prime informazioni la cosca aveva aperto un canale per la distribuzione di droga con la famiglia di ‘ndrangheta degli Strangio in Germania ed effettuavano estorsioni nella capitale: tra le vittime c’è anche una nota famiglia romana proprietaria del Cafè Veneto nella centralissima via Vittorio Veneto. Il clan si sarebbe avvalso anche della collaborazione di un avvocato, incaricato di fare da tramite con altri capoclan siciliani, e di due carabinieri accusati di fornire informazioni riservate sulle indagini in corso, alla cosca.
Tra gli arrestati anche due soggetti residenti a Busto Arsizio, sottoposti a provvedimento di custodia cautelare in carcere. Si tratta del 49enne Aldo Dino Pione (foto), già finito in manette nell’operazione del 2011 della Dda di Caltanisetta denominata “Tetragona” e condannato in primo grado nel 2014 a diversi anni di carcere, e il figlio Rosario Pione. Gli inquirenti sono convinti che il 49enne tenesse ancora le file del clan nella città che conta tra i suoi residenti migliaia di gelesi. Ad eseguire il provvedimento sono stati gli uomini della Squadra Mobile di Varese alle prime ore dell’alba.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Alessandro Brachetti su Che fare a Varese e nel Varesotto nel weekend del 13, 14, 15 settembre
Giulio Moroni su Il grande gesto di Filippo Rovelli: si ritira dal campionato per lasciare il titolo a Luca Salvadori
lenny54 su La Finanza di Malpensa sequestra 23 milioni per una maxi evasione sugli orologi di lusso
Viacolvento su In più di 200 alla manifestazione per difendere il bosco di Via Curtatone a Gallarate
Andrea Camurani su “Chiamava ‘finocchio’ nostro figlio piccolo: siamo scappati da quella casa“
FrankLost su A Morazzone arriva la fibra ottica
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.