Crisi in Comunità Montana: «Chi si esclude è responsabile delle proprie scelte»

Dopo la decisione di alcuni sindaci di non presenziare alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede per protesta, parla la maggioranza: «Governiamo l’ente in maniera democratica»

Nella nuova sede della Comunità Montana

Il gruppo di maggioranza in Comunità Montana valli del Verbano interviene con una nota a seguito dell’annuncio della minoranza di non voler presenziare all’inaugurazione della nuova sede di Voldomino, a Luino, prevista per le 11 di domani mattina, sabato 14. E lo fa con un messaggio unitario a nome di tutti i sindaci che reggono l’amministrazione presieduta da Giorgio Piccolo, dopo la dura critica espressa dal sindaco di Luino Andrea Pellicini.

«Non si rigiri la frittata, Comunità Montana è gestita democraticamente – si legge nella nota – , ci sono una maggioranza ed una minoranza e ci sono le commissioni dove si dovrebbe discutere le varie questioni amministrative ed infine l’assemblea comunitaria che delibera. Quelle stesse commissioni che chi boicotta la cerimonia di domani ha abbandonato nel tempo sino all’ultimo abbandono di pochi giorni fa e relativo alla commissione bilancio la cui presidenza era affidata alla minoranza».

«Per quanto riguarda lo specifico, cioè la decisione di spostare la sede, fu istituita una commissione nella quale erano rappresentate sia la maggioranza che la minoranza e tale commissione si è espressa, dopo aver analizzato le varie proposte che erano state formulate, tenendo conto della tipologia degli immobili, della posizione geografica e della convenienza economica – conclude il comunicato -.
Le offerte di collaborazione sono state più volte espresse, purtroppo non sono state raccolte nella sostanza. Si tratta di dare un giusto significato alla parola collaborazione ed agire di conseguenza.
Chi vuole il bene del territorio propone e partecipa, chi non partecipa, non presenta proposte o emendamenti si autoesclude dal processo decisionale e non può dare ad altri la responsabilità delle proprie scelte».

La nota arriva al termine di una giornata tesa, che è pure vigilia di un fatto importante per il territorio cioè l’inaugurazione ufficiale di un ente cui presenzieranno autorità e politici regionali.
I malumori politici in Comunità Montana cominciarono già l’anno scorso col botta e risposta sui “Gal” – gruppi di azione locale – per i quali la minoranza denunciò un disavanzo di bilancio: in quell’occasione vi fu l’uscita dall’aula in blocco, lasciando l’Assemblea ad approvare i punti successivi.

Era l’inizio di aprile 2016 e a quella seduta ne seguirono di altrettanto animate, sempre con un forte attrito fra le diverse componenti politiche – la maggioranza è retta da Forza Italia e Lega più componenti civiche – fino ad arrivare ad un’altra animata seduta di fine estate dove la minoranza chiese una sorta di rimpasto, minacciando di lasciare l’aula nelle sedute successive, cosa che avvenne nell’ultima riunione dell’assemblea, a fine settembre. La minoranza, capitanata da Fabio Passera recrimina scarso peso, coinvolgimento e considerazione riservato agli amministratori del territorio. Nel mezzo alcune scaramucce sui giornali e le dimissioni di due consiglieri di minoranza – Ballardin e Ronzani – dalla commissione bilancio.

Il presidente Giorgio Piccolo, fuori dall’ufficialità della nota, non si capacita dell’atteggiamento del gruppo che ha manifestato l’idea di non presentarsi all’inaugurazione: «Sono da sempre disponibile al dialogo e al confronto, che ho sempre invocato. Purtroppo spesso ho ricevuto messaggi di apertura, cui non sono seguiti i fatti. Non presenziare all’inaugurazione di Comunità Montana è un fatto estremamente grave».

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Pubblicato il 13 Ottobre 2017
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