Per Natale Legnano allontana le bici dal centro
Nella città che un tempo produceva bici, fino al 15 gennaio l'area più centrale diventa off limits per le bici, oltre che per monopattini e palloni. Una scelta che ha fatto discutere e litigare
Un tempo era sede di una delle marche più conosciute di biciclette. E invece oggi le bici le vieta, almeno nella zona più centrale e per il periodo di Natale, parificando le due ruote a pedali alle auto, da tenere lontane.
Fa discutere la scelta del Comune di Legnano: l’amministrazione di centrodestra guidata da Gianbattista Fratus ha “ritoccato” (per le feste di Natale) le regole della ZTL, la Zona a Traffico Limitato che vietava l’ingresso indiscriminato ai veicoli a motore ma che – come in migliaia di città – consentiva di muoversi in bici.
Ora niente più bici, fino al 15 gennaio 2018.
Da venerdì 1 dicembre i varchi di accesso al centro intorno alla chiesa di San Magno erano presidiati dagli agenti della Polizia Locale. Per fermare le bici e spiegare le altre nuove regole: l’obbligo di condurre le biciclette a mano, il divieto di giocare a calcio e utilizzare palle e palloni, il divieto di utilizzare skateboard e monopattini. Per chi passa in sella alla bici, pronta una sanzione da 50 euro. Anche se per ora – spiegano dal Comune – è previsto «un periodo cuscinetto», per informare prima almeno i residenti.
L’amministrazione ha deciso la misura per evitare «inconvenienti a danno dei pedoni» causati dalla circolazione dei velocipedi nella ZTL. Inoltre l’ordinanza dice che sono «molteplici gli esposti dei cittadini che denunciano la velocità sostenuta dei velocipedi, in qualsiasi condizione di traffico».
La misura è criticata dai ciclisti per varie ragioni. Perché vanifica la possibilità di accedere più rapidamente al centro rispetto all’auto, arrivando fino a pochi metri dal negozio, dalla chiesa o dall’ufficio dove si deve andare. E anche perché vanifica un’altra funzione che spesso hanno le Ztl: rappresentare anche un itinerario di passaggio che sia lontano dal traffico, quindi anche per chi non è diretto in centro (non da poco, vista la cronica assenza di vere ciclabili nelle città di provincia). «La diffusione della mobilità dolce è importante. Oltre alla condivisione dello spazio pubblico porta benefici alla salute» hanno spiegato i 150 ciclisti che si sono riuniti sabato per protestare – con bici rigorosamente a mano – contro le nuove regole.
La decisione della giunta di Legnano ha scatenato feroci polemiche. La mobilitazione dei ciclisti cittadini e quella, speculare, di chi invece ha mostrato irritazione verso la presenza delle biciclette. Il quotidiano LegnanoNews – che ha seguito da vicino la questione – si è trovato costretto a rimuovere alcuni post e una diretta facebook dalla propria pagina, per i troppi insulti (tra cui quelli di un consigliere comunale) rivolti a chi difendeva il diritto di muoversi in bici.
Il caso di Legnano non è comunque isolato, anche altre città (soprattutto di provincia) hanno limitato gli accessi alle Ztl, dove normalmente le due ruote sono ammesse. Una decisione opposta a quella fatta da altre città (come Milano), che hanno invece adottato nuove norme per agevolare il crescente uso della due ruote a pedali, come l’ammissione del doppio senso di circolazione per le bici in strade che invece sono a senso unico per i veicoli a motore.
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