Le esistenze nei dati, la vita perturbante di Lorenzo

Le nostre vite sono nei dati che generiamo ogni giorno, nei social e negli strumenti che usiamo. È lo scenario da cui parte Il Perturbante, opera d'esordio di Giuseppe Imbrogno

Generiche

“I nostri numeri sono preziosi, immagazzinati, gelosamente custoditi. Sopravvivranno al nostro ultimo battito cardiaco, alla de-composizione della carne, alla nostra scomparsa terrena”. Ogni passo, ogni scelta, ogni gusto, persino ogni sintesi di pensiero – la fede religiosa, quella politica – diventano numeri. Si può mappare un’esistenza solo con i numeri? Si può controllare una vita, guidarla, replicarla usando i dati?

Lorenzo, l’anodino e inquieto protagonista del “Perturbante”, opera prima del milanese Giuseppe Imbrogno, pensa di sì. Lavora con i dati, passa a setaccio le vite degli altri attraverso i numeri e i dati che generano, le foto sui social, i “check-in” in palestra e al cinema. Legge gli sguardi e le vite, prevede movimenti. È il suo lavoro, ma anche la sua vita. E arriva al punto di identificarsi nella vita altrui, a pensare di sostituirsi ad altri.

Lo scenario in cui si muove il protagonista è una Milano che pare grigia nell’animo e impersonale, con luoghi ridotti a punti geografici specifici come coordinate geografiche, fermate e punti di foursquare, attraversate come si tracciassero itinerari su Google Maps («Prendo la metro. Scendo alla fermata di casa»), quasi privi del senso del tempo nello spazio. Come i luoghi che attraversa, la prosa dell’autore è a volte algida come un algoritmo, essenziale, ma scandisce il ritmo della narrazione, nel condurre il percorso del protagonista verso un obbiettivo preimpostato, calcolato. Ma al lettore questo incedere quasi automatico lascia il senso del sospeso, dell’imprevisto, del destino incombente. Sarà davvero imprevisto? O sarà una volontà preordinata a decidere le vite di chi si affida ai social?

Macchina automatica con l’anima, il protagonista va incontro al suo destino, individuato come una coordinata su un navigatore.  Il lettore potrà identificarsi o meno con Lorenzo, odiarlo nella sua pretesa di controllo o seguirne con compassione il perigranare inquieto tra Milano e la Svizzera, tra una metro e un treno in corsa. Un libro che corre verso l’inevitabile finale, ma lascia aperte le domande sulla nuvola digitale in cui viviamo immersi. Una realtà perturbante, come suggerisce il titolo.

Il Perturbante verrà presentato dall’autore venerdì 19 gennaio a Busto Libri – Galleria Boragno, via Milano 4, Busto Arsizio, alle 18

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 17 Gennaio 2018
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