Industria del “Legno”: Roberto Pompa (Roda Srl) nuovo Presidente del Gruppo merceologico Univa
L’elezione durante l’Assemblea congiunta con le imprese del “Terziario Avanzato”, dei “Servizi Infrastrutturali e Trasporti” e delle attività “Varie” che hanno confermato le presidenze uscenti
Tre conferme e una novità, quella della nomina di Roberto Pompa, dell’azienda di produzione e commercio di arredo per esterno di Gavirate Roda Srl, a Presidente del Gruppo merceologico delle imprese del “Legno”.
Hanno preso avvio le Assemblee dei vari settori che compongono la compagine associativa dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Una tornata di Assise che quest’anno sarà elettiva, per il rinnovo delle cariche dei vari comparti all’interno dell’associazione datoriale degli industriali del Varesotto. A partire dai singoli Presidenti. La prima Assemblea congiunta ha riunito a Gallarate, oltre alle attività manifatturiere legate alla lavorazione del legno, anche le aziende del “Terziario Avanzato” che hanno riconfermato come Presidente Giovanpaolo Lucifero della Gpm Insurance Broker Srl di Gallarate (broker assicurativo); dei “Servizi Infrastrutturali e Trasporti” che hanno assegnato un nuovo mandato a Riccardo Ambrogio della Ambrogio Trasporti Spa di Gallarate (trasporto intermodale internazionale); quelle delle attività “Varie” che hanno ribadito la fiducia a Giorgio Paglini della G & G Paglini Spa di Castellanza (commercio, noleggio e riparazione di autoveicoli).
Dalla produzione di mobili, pipe e imballaggi, all’elaborazione di dati e allo sviluppo software. Dalle attività handling legate a Malpensa, fino ai concessionari di auto. Passando per la fabbricazione di pipe, di giocattoli e le imprese di pulizie. I quattro che si sono riuniti a Gallarate sono Gruppi merceologici molto variegati fra loro che, in totale, rappresentano il 19,5% delle imprese associate all’Unione Industriali e il 19,8% degli addetti in esse impiegati.
Attività che si sono concentrate sul tema di strettissima attualità della cybersecurity. Affrontato nel corso dell’Assise da Aurelio Ravarini, docente di Digital Transformation e Management Information System della LIUC – Università Cattaneo. “Quando si parla di cybersecurity ci si riferisce ad un insieme molto articolato di azioni malevole che possono essere fatte sul sistema informatico di un’organizzazione. Ci sono, tuttavia, in particolare due casi tipici di attacchi informatici che si stanno diffondendo in modo preoccupante”, spiega Ravarini: “I cosiddetti ransomeware, ossia programmi che si diffondono come virus via email e, una volta installati, impediscono l’accesso a qualunque applicazione, se non a fronte del pagamento di un vero e proprio riscatto (in inglese ransom, per l’appunto). Un’altra tipologia molto diffusa è rappresentata dai data breach, il furto di dati conservati negli archivi digitali di un’organizzazione, ritenuti di qualche valore dagli attacker”. Come è possibile, perciò, evitare di cadere in errore? Quali i consigli pratici per le aziende che, quotidianamente, si trovano a dover fronteggiare minacce informatiche potenzialmente fatali? “Non esiste una ricetta per risolvere il problema della cybersecurity. Diciamo piuttosto che, data la molteplicità di possibili attacchi, c’è un insieme di strumenti e di modalità di gestione che devono essere messe in atto dalle organizzazioni. Ci sono diverse tecnologie disponibili per proteggersi dagli attacchi, ma devono necessariamente essere affiancate da regole aziendali interne fondamentali per ridurre la probabilità che un attacco abbia successo o per contenere i danni che un attacco può determinare all’organizzazione”, conclude il docente dell’Ateneo di Castellanza.
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