Presidio dei penalisti varesini a San Vittore
La protesta, durante le 48 ore di sciopero, contro la mancata riforma penitenziaria

Erano una cinquantina gli avvocati penalisti che questa mattina, 14 marzo, si sono dati appuntamento al carcere milanese di San Vittore per protestare contro la mancata attuazione della nuova legge di riforma del sistema carcerario.
Il presidio di oggi è l’epilogo dei due giorni di sciopero incominciati ieri, martedì e che ha riguardato diversi procedimenti dei penalisti in diversi tribunali lombardi.
Presente anche il presidente della Camere penali del Tribunale di Varese Patrizia Esposito: «Con noi diversi colleghi di tutto il distretto, quindi non solo da Varese, ma anche da Busto Arsizio», ha detto.
«È stata una bella manifestazione, tutti abbiamo sostenuto che la riforma carceraria va assolutamente portata avanti perché prevede modalità di esecuzione della pena alternativa molto utili. Questo servirà sia ad una migliore reintroduzione in società i detenuti, sia per ridurre la recidiva, come è stato statisticamente accertato».
E con gli avvocati ha partecipato al presidio, con tanto di striscione fuori dal carcere di Milano città anche Marco Cappato, politico italiano, esponente dei Radicali e dell’Associazione Luca Coscioni.
Il punto, come anticipato nella nota circolata in questi giorni, riguarda il mancato inserimento all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri il decreto legislativo di riforma dell’ordinamento penitenziario, che rischierebbe di vanificare gli sforzi nel dare effettività al principio di rieducazione della pena e al pieno esercizio dei diritti fondamentali delle persone detenute, come il diritto la lavoro e all’affettività familiare.
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