“L’Italia che muore al lavoro” per il Primo Maggio

La mostra “L’Italia che muore al lavoro. Tragedie sul lavoro e malattie professionali in Italia” è esposta a Torino, ma è disponibile per chiunque la voglia esporre

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Inaugurata il 27 aprile 2018 al Municipio di Torino – in occasione della conferenza stampa sulle iniziative per la prossima Festa del Lavoro – la mostra “L’Italia che muore al lavoro. Tragedie sul lavoro e malattie professionali in Italia”, realizzata da Sicurezza e Lavoro, con Inail, Regione Piemonte, festival CinemAmbiente, in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil. Rimarrà aperta sino a venerdì 11 maggio 2018, con ingresso gratuito.

In un momento in cui crescono infortuni e malattie professionali, nonostante la diminuzione delle ore lavorate, i sindacati hanno scelto di dedicare la Festa del Primo Maggio alla sicurezza sul lavoro, con una manifestazione nazionale a Prato ed altre iniziative in tantissime città d’Italia.

A Torino, Cgil, Cisl e Uil hanno voluto esporre la mostra di Sicurezza e Lavoro a Palazzo Civico, casa di tutti i torinesi, per lanciare un grido d’allarme su morti, infortuni e malattie sul lavoro e ricordare come salute e sicurezza sul lavoro dovrebbero essere un motivo per unire lavoratori e lavoratrici.

Nell’occasione, l’esposizione – composta da oltre venti pannelli 80x200cm – è stata arricchita da ulteriori tre cartelloni: uno dedicato al Primo Maggio e alle rivendicazioni sindacali; uno alla tragedia della Lamina di Milano del 13 gennaio 2018, in cui morirono quattro operai; un altro allo scoppio del Silos 62, avvenuto a Livorno lo scorso 28 marzo, che uccise due lavoratori: Nunzio Viola (52 anni) e Lorenzo Mazzoni (25 anni), con un testo inviato a Sicurezza e Lavoro dall’attuale Sindaco della città, Filippo Nogarin (fotoblog dell’ inaugurazione su Facebook).

“Il tema del lavoro – ha dichiarato in conferenza stampa Alberto Sacco, assessore al Lavoro del Comune di Torino – è fondamentale, sopratutto in questo momento di crisi economica. Il lavoro deve essere al centro di tutte le politiche. Le crisi di oggi (ad esempio: Embraco e Italionline) hanno radici lontane, di cui la politica non sempre si è occupata… In primo luogo, però, bisogna far rispettare la sicurezza: la crisi non può essere una scusa!”.

Argomentazioni riprese anche dall’assessora a Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte, Gianna Pentenero: “I numeri delle morti sul lavoro e delle malattie professionali sono drammatici, come testimonia anche la mostra “L’Italia che muore al lavoro” di Sicurezza e Lavoro. Il tema della crisi purtroppo è prevalso. Ora bisogna avere il coraggio di intervenire, continuare a investire in formazione e fare rispettare le avanzate leggi sul lavoro che abbiamo in Italia. Serve anche riflettere sui numeri della disoccupazione, della precarietà e della qualità del lavoro, fondamentale per investire in un progetto di vita. Il mercato del lavoro è cambiato con l’innovazione e dobbiamo saperlo interpretare, con politiche attive per creare nuovi posti di lavoro. Il Primo Maggio deve essere un momento di festa, ma anche di riflessione, non scansando i problemi, ma affrontandoli a livello istituzionale e politico, insieme ai sindacati, in sinergia: è l’unica strada possibile per dare lavoro e per dare dignità alla lavoro”.

È possibile richiedere l’allestimento della mostra “L’Italia che muore al lavoro” presso Comuni, Enti e Associazioni di tutta Italia, scrivendo a contatti@sicurezzaelavoro. org o alla pagina Facebook di Sicurezza e Lavoro.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Maggio 2018
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