Reale e virtuale: il gioco d’azzardo moltiplica le sue forme

Dalle slot virtuali per bambini sino alle videolottery e alle scommesse sportive degli "e-games". Il mondo dei "gambler" sempre più difficile da arginare

convegno su gioco d'azzardo, comune di varese

Esistono 19 diverse “slot machine” virtuali per giocatori dai 4 agli 8 anni. Usano le sagome di animali o dei protagonisti dei cartoni preferiti. Si presentano come giochi facili e instillano il meccanismo della scommessa.

È un campanello d’allarme quello che Marco Iori,  presidente del CONAGGA (Comitato Nazionale Genitori Giocatori d’Azzardo) e membro dell’Osservatorio Nazionale sul gioco d’azzardo, ha fatto risuonare in sala Matrimoni di Palazzo Estense a Varese. Relatore della giornata di presentazione dei progetti “Monetine rewind” e “Young Gamblers” (che termineranno a giungocon la diffusione dei materiali grafici NO SLOT, diffusi nei bar) realizzati dal Comune di Varese e finanziati da Regione Lombardia in collaborazione con Cooperativa lotta contro l’emarginazione, Codici Ricerca e Intervento e Associazione Vinciamo il gioco, con la partnership di ATS Insubria, Iori ha presentato la fotografia del mondo del gioco d’azzardo e le sue prospettive future. I due progetti termineranno nel mese di giugno con la diffusione dei materiali grafici NO SLOT, diffusi nei bar e locali su tutto il territorio dell’ambito distrettuale.

« Il codice penale vieta il gioco d’azzardo a meno che non sia lo Stato a darne regolarità – ha ricordato Iori – Fino al 1994 le occasioni per scommettere soldi erano veramente esigue. Da quell’anno, invece, i governi che si sono succeduti hanno iniziato ad ampliare le possibilità. Ogni governo ha introdotto un sistema, così fino a Monti che, per la prima volta, ha fermato l’escalation bloccando l’apertura di mille sale da poker e l’istant lotteria alle casse dei supermercati. Poi ha continuato Letta che ha ridotto del 30% il numero delle slot per proseguire con Renzi che ha elevato la percentuale di riduzione al 40% mentre Gentiloni ha introdotto un nuovo gioco, chiamato “MillionDay”».

Lo scorso anno, il fatturato del gioco d’azzardo è stato di 102 miliardi di euro: « Lo scorso anno sono stati 17 milioni gli italiani che hanno giocato – ha rivelato Riccardo De Facci, vice presidente e responsabile dipendenze del CNCA e presidente della Cooperativa lotta contro l’emarginazione – nel 2014 erano stati 10 milioni. La crescita è esponenziale e riguarda soprattutto i ragazzi, le persone più fragili come anziani soli e disoccupati. Il meccanismo è quello dell’illusione, della ricerca della soluzione facile ai problemi o al futuro triste e grigio. Il gioco d’azzardo, però, è predatorio e di prossimità: ti insegue e capita nei luoghi abituali, della propria quotidianità».

Si continua a giocare e a illudersi pur sapendo che vincere è quasi impossibile: per espresso decreto del Ministero ogni 30 milioni di gatta e vinci, ce ne sono 5 che assicurano vincite da 500.000 euro, 25 con premi da 100.000, 250 con vincite di 10.000 euro mentre sono 8.610.000 i biglietti che danno 5 euro di vincita ( esattamente quanto costa il biglietto). Nonostante il 61% dei tagliandi porti a una perdita, in Italia ogni giorno vengono venduti 5.200.000 gratta e vinci.

convegno su gioco d'azzardo, comune di varese

Le statistiche rivelano che oltre il 60% delle scommesse si concentra tra slot machines e Videolottery ( sistema subdolo e vorace anche perché attivabile direttamente con la carta di credito) che da sole fanno circa 50 miliardi di fatturato.  Le politiche di contenimento hanno sviluppato strategie di contrasto che portano a vietare l’installazione di queste macchine vicino ai luoghi sensibili.

Il problema però non è solo etico ma anche squisitamente economico: « Queste forme di gioco sono una risorsa per i commercianti, è inutile negarlo – commenta De Facci – ecco perché occorre il confronto concreto delle istituzioni del territorio, che meglio conoscono la propria realtà, con la rete dell’assistenza sanitaria e del terzo settore insieme ai negoziati. Prevenzione, cultura ma anche confronto chiaro in termini economici di questa importante partita». 

Molto più difficile, invece, è intercettare tutto ciò che si muove all’interno del mondo virtuale: « Qui non ci sono regole di distanza, si gioca sempre con il proprio smartphone o il tablet- rivela Iori – I social sono la grande porta d’accesso al gambling per i più giovani. Si comincia con giochi gratuiti per approdare a veri e propri casinò. La grande sfida del gioco d’azzardo sono le scommesse sportive: sia quelle storiche reali ma, soprattutto, quelle degli “e-sport”. Crescono anche in Italia le società di calcio che investono sui giovani per acquistare competitività nelle sfide internazionali giocate alla play station o alla XBOX. In palio ci sono monte premi sempre più ricchi. Anche le emittenti televisive investono in un settore dal potenziale economico in crescita esponenziale. Il mese prossimo, il mercato delle scommesse si arricchirà di un nuovo modello di scommesse che si basa su spezzoni di partire di calcio reali montate, però, in modo del tutto casauale in modo che azioni del Milan proseguano con giocatori dell’Inter e finiscano con gli attaccanti della Juventus. Il risultato, così, è del tutto aperto e il rischio della scommessa più eccitante».

Il gioco è antico tanto quanto l’uomo. Poggia su meccanismi di gratificazione elementari e connaturati nella natura umana. Le frontiere etiche e morali sono sempre più labili: si comincia a proporre giochini semplici riservati ai bambini, il meccanismo del gioco e del benessere per la vincita hanno presa sulla mente umana alla ricerca di stimolazioni positive.

Uno scenario preoccupante che l’assessore ai servizi sociali di Varese Roberto Molinari giudica eccessivo rispetto alle risorse che i territori hanno per affrontarlo: « Occorre fare rete e coordinare gli interventi che partano dall’educazione dei più giovani per arrivare al sostegno delle persone rovinate».

In prima fila, ad ascoltare i relatori, anche una delegazione degli studenti del CFP di Varese e una dell’istituto Einaudi protagonisti di campagne di sensibilizzazione attraverso la peer education.

Cultura, prevenzione ma anche divieti e limitazioni: ognuno dei giocatori avrebbe bisogno di un’assistenza personalizzata.
Affrontare l’emergenza non è facile, smontare le illusioni complicato.

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Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 28 Maggio 2018
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