L’uomo o il fiume, uno specchio, due sponde

Una serata-evento dedicata all'arte e alla musica, legando insieme legare pittura, ceramica e fotografia con la musica classica e sperimentale. Appuntamento domenica 3 giugno alla Ca' dal Pea nov di Arzo (Canton Ticino)

Avarie

È dedicata al quarantesimo dell’associazione Musica nel Mendrisiotto la nuova iniziativa proposta dalla home gallery di Arzo che intende legare in un interessante connubio la musica classica e sperimentale con la pittura, la ceramica e la fotografia, per offrire al pubblico una visione insolita della ricerca artistica e concettuale che anima il Canton Ticino.

L’aforisma che dà il titolo all’evento racchiude lo spirito esistenziale che ha portato alla scelta dei suoi protagonisti e rivela, in particolare, una chiave di lettura che intende muoversi nell’ambito del simbolico per trovare una serie di analogie e specularità.

“L’uomo o il fiume, uno specchio, due sponde”, aldilà dei molteplici rimandi concettuali tra i singoli elementi posti in gioco, richiama alla mente un’idea “liquida”, mobile e duttile dell’esistenza; se la vita ha le stesse proprietà dell’acqua, ovvero scorre e si adatta solo momentaneamente al contesto, ecco perché anche la società liquido-moderna non è in grado di conservare la propria forma a lungo ma si evolve in un perenne mutamento. Un mutamento che è originato e al contempo è origine della vita stessa.

All’acqua sono ispirate le suggestive fotografie in bianco e nero di Massimo Pacciorini-Job: scorci del fiume Ticino che scorre, ora placido ora più irruento, in un paesaggio in cui è assente la figura umana. Il dato documentaristico cede il passo a quello puramente formale, rivelando la capacità di articolare un linguaggio autonomo basandosi su pochi, essenziali, elementi compositivi. Il contrasto dato dai giochi di luce e di ombra, enfatizzato dalla scelta del bianco e nero, sottolinea la ricerca di una disposizione armoniosa, quasi ideale, degli particolari naturali che caratterizzano il paesaggio.

Alla ricerca chiaroscurale fotografica farà da contrappunto la vivacità coloristica delle ceramiche dipinte dagli artisti Piergiorgio Piffaretti e Isoletta Rossi. L’acqua è protagonista ancora una volta poiché, insieme alla terra, all’aria e al fuoco, è necessaria per la realizzazione di questa tecnica tanto antica quanto ancora affascinante. Piffaretti propone una selezione recente di piatti d’autore in cui è ravvisabile il suo tratto personalissimo, mosso da quell’estro impetuoso e non convenzionale che nella sua lunga carriera l’ha condotto ad indagare molteplici soggetti trovando soluzioni sempre nuove.

Si coglie in questi lavori il piacere sensoriale della sperimentazione, il gusto per abbinamenti insoliti, l’importanza del segno e della libertà del gesto ma anche la fermezza nella volontà di trattenere l’elemento figurativo da cui ha preso vita l’ispirazione, l’origine concreta e vitale di un percorso emotivo e poetico.

Ritroviamo lo stesso entusiasmo creativo in Isoletta Rossi che interviene sui manufatti prestando attenzione tanto alla forma quanto alla loro valenza estetica, spingendosi quindi su quel labile confine che separa la ricerca propriamente artistica dall’artigianato ma che è forse l’essenza più vera della ceramica, nata come semplice oggetto d’uso e diventata in seguito una disciplina autonoma. La raffinata brillantezza dei suoi smalti, gli interventi segnici misurati, l’impiego di effetti pittorici come il dripping e soprattutto l’abilità nell’infondere armonia ad una composizione dinamica e pertanto apparentemente sbilanciata, dichiarano l’intento di percorrere la via della riduzione per raggiungere la massima condensazione di significato.

Il fil rouge che legherà le singole esperienze sarà affidato a tre eccellenti musicisti, Mathias Steinauer (Sassi Orgalitho), Claude Hauri (violoncello) e Milo Ferrazzini (violoncello) che, sulle note generate dal violoncello e da strumenti molto particolari, i Sassi Orgalitho, sapranno elevare lo spirito oltre la contingenza del reale e trasportare in una dimensione poetica adatta a contemplare il grande mistero che da sempre attrae e attanaglia l’Uomo: il mistero della Vita.

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“L’uomo o il fiume, uno specchio, due sponde”
Evento artistico e musicale organizzato in occasione dei 40 anni dell’Associazione Musica del Mendrisiotto

Domenica 3 giugno 2018 dalle ore 16.00 (in caso di pioggia sarà rimandato a domenica 10 giugno, ore 11.00) Ca’ dal Pea nov, Canton Sott 9 – 6864 ARZO (Canton Ticino)

Per informazioni:
Luciano e Franca Felber
Ca' dal Pea nov
Tel. +41 091 646 08 00 | efef4@bluewin.ch

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Giugno 2018
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