Deserto il bando dell’asilo nido “privatizzato”

È del 24 luglio la notizia che il bando per la gestione dell’Asilo Nido comunale L’Aquilone di Uboldo è andato deserto

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È del 24 luglio la notizia che il bando per la gestione dell’Asilo Nido comunale L’Aquilone di Uboldo è andato deserto. Non è stata presentata alcuna offerta.

La privatizzazione la gestione è stata fortemente voluta alcuni mesi fa dall’Amministrazione di Uboldo al Centro, assessore competente il vicesindaco Mazzuccato. Fra le motivazioni all’inizio spiccava l’imminente pensionamento di due delle educatrici in organico, fra cui la coordinatrice, che avrebbe comportato l’impossibilità di gestire la struttura con le educatrici ancora in servizio.

Uboldo Civica è stata da subito contraria a questa decisione, attivandosi con Progetto per Uboldo (un’interrogazione e un emendamento congiunti) e contestando le argomentazioni dell’Amministrazione. «Il Comune dispone della capacità di assumere e la situazione attuale è dovuta alla pluriennale incuria e insofferenza di Uboldo al Centro verso l’asilo – spiegano – A nostro avviso il Comune si sarebbe dovuto muovere per tempo per mantenere pubblico il servizio, in modo da garantirne la qualità».

la lista di minoranza si domanda inoltre: «Quale sarà ora il futuro per l’asilo nido, per i lavoratori e per famiglie e bambini utenti? Se e quanti bambini potrà accogliere a settembre? Con quale personale? Durante il periodo di apertura del bando abbiamo mantenuto un discreto silenzio per lasciare che la situazione si evolvesse ed evitare che un nostro intervento potesse essere strumentalizzato, benché non mancassero motivazioni tecniche e politiche per criticare il bando. Adesso che si scopre che è andato deserto, i cittadini, le famiglie interessate e i lavoratori meritano risposte».

Secondo la lista: «Gravi sono le responsabilità dell’Amministrazione per averci portato in questo pasticcio, sia negli anni passati che negli ultimi mesi. Se si è arrivati a provare ad affidare la gestione dell’asilo a fine luglio, lasciando solo un mese al nuovo gestore per organizzarsi, è perché una prima versione del bando, approvata ad aprile, è stata ritirata per grossolani errori, sui punteggi e sul valore della concessione. Addirittura copia-incolla sbagliati. I tempi così stretti hanno ovviamente scoraggiato la presentazione di offerte. Un pressapochismo che rischia di giocare contro famiglie e bambini».

a lista di minoranza si appella quindi alla giunta: «L’Amministrazione e l’Assessore Mazzuccato ora hanno il dovere di chiarire cosa accadrà (dopo il pasticcio ci auguriamo che la soluzione non sia una qualche specie di affidamento diretto o evitare la gara aperta). Qualunque soluzione, però, dimostrerà l’inconsistenza della volontà di esternalizzazione o delle motivazioni dell’Amministrazione. Sarebbe stato meglio agire per tempo per garantire la continuità della gestione pubblica e di qualità».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Luglio 2018
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