“Andremo alla Corte dei conti”: l’opposizione dice no alla nuova discarica
Il progetto per lo spostamento della piattaforma ecologica e i relativi costi continuano a far discutere in Consiglio comunale
La nuova piattaforma ecologica voluta dall’Amministrazione comunale continua ad essere al centro del dibattito politico a Venegono Superiore.
Nell’ultima seduta del consiglio comunale, discutendo le variazioni di bilancio approvate dalla Giunta, di cui una riguardava proprio questo progetto, l’opposizione ha annunciato che darà battaglia fino a ricorrere, se necessario, alla Corte dei conti.
A guidare la battaglia Mariolina Ciantia, già sindaco per un decennio e oggi tra i banchi dell’opposizione; anche durante il primo mandato del sindaco Crespi si era decisamente schierata contro l’ipotesi di spostare la piattaforma ecologica dall’attuale posizione (dietro il cimitero) nella zona della Caserma della guardia di Finanza e della pista dell’aeroporto.
Secondo Mariolina Ciantia è un progetto costoso e inutile, figlio di una decisione sbagliata: «Tutto nasce da una causa intentata al Comune da alcuni cittadini che abitano nei pressi dell’attuale piattaforma ecologica, una causa che si è voluto chiudere con una transazione invece di arrivare a sentenza. Risultato si è scelto di spostare la piattaforma ecologica, con un costo che ad oggi supera i 480mila euro».
Il progetto non convince per i costi né tantomeno per la collocazione, nei pressi della pista dell’aeroporto di Venegono e della Caserma della guardia di Finanza. Proprio per questa “convivenza”, il progetto ha dovuto essere perfezionato. C’era infatti il rischio, ha spiegato il sindaco in aula, che i movimenti d’aria causati da aerei ed elicotteri potessero “risucchiare” i rifiuti, con evidenti rischi per tutti. Uno studio del Politecnico di Milano ha suggerito di sostituire i teli di copertura dei cassoni con una copertura fissa, opera aggiuntiva che ha portato ad un incremento dei costi previsti.
Il gruppo “Per Venegono Intesa civica” ritiene che sia una spesa non giustificata e di scarsa utilità: «Siamo passati dai 250mila euro di una barriera tecnica che avrebbe potuto risolvere il problema del rumore all’origine del contenzioso, ad un progetto che raddoppia i costi», ha detto il capogruppo Fabiano Lorenzin.
«Inoltre non quadra nulla di questo progetto tutto sbagliato – aggiunge Mariolina Ciantia – Un progetto a cui continueremo ad opporci, se necessario arrivando fino alla Corte dei Conti».
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