Gli islamici di Saronno pregano per le vittime di Genova
L'imam Al Bared ha ricordato le 43 vittime durante il sermone in occasione della Festa del Sacrificio

Tunisini, marocchini, pakistani, senegalesi e tanti, tanti bimbi: ieri mattina (martedì) al centro culturale islamico di via Grieg si è celebrata, con un momento di preghiera e un sermone dell’imam, la festa del sacrificio.
«Nel nostro centro – spiega il portavoce Latif Chridi – abbiamo fedeli che arrivano da Tunisia, Marocco, Senegal, Pakistan e Bangladesh oltre ovviamente agli italiani. Abbiamo dato a tutti la possibilità di ricevere gli auguri nella propria lingua anche se quella “ufficiale” utilizzata dal centro è l’italiano che è quella che viene compresa da tutti».
Ma soprattutto la struttura ha optato per una celebrazione a dimensione di famiglia: «Ormai da diverso tempo – spiega il portavoce Latif Chridi – abbiamo optato per un momento di preghiera con un sermone del nostro imam. Un momento pensato per dar modo ai giovani, ai genitori e ai figli di vivere insieme questo giorno di festa con calma e spazi a loro dedicati».
«La nostra comunità – ha detto nel sermone l’imam Najib Al Bared – esprime la propria vicinanza alle persone colpite dalla tragedia di Genova, garantendo il ricordo delle vittime e dei loro familiari nella preghiera. La vicinanza tocca anche Genova come città, per il ruolo che svolge nell’unire diverse culture. E’ un porto d’approdo di migliaia di persone, un punto di connessione tra le civiltà estremamente importante. Genova è sempre stata una città caratterizzata dall’accoglienza, è nel cuore di tutta la comunità araba».
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