Ultra trail du Mont Blanc, settimo posto per il bustocco Stefano Ruzza

Ha completato i 170 km (10 mila metri di dislivello) in meno di 24 ore e si è classificato primo tra gli italiani. Ha partecipato con il team Vibram

stefano ruzza ultra trail mont blanc

C’è un uomo di Busto Arsizio che ha conquistato le Alpi. Il suo nome è Stefano Ruzza, classe 1982, e si prende il settimo posto dell’Ultra Trail du Mont Blanc, corsa internazionale che si svolge sui tre versanti della vetta più alta d’Europa (Italia-Svizzera-Francia), per un totale di 170 km e 10mila metri di dislivello.

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Il bustocco Stefano Ruzza settimo all’Ultra Trail du Mont Blanc 4 di 8

Il bustocco fa parte del Team Vibram, azienda di Albizzate leader mondiale nel settore delle suole di gomma per calzature. Un successo della provincia quindi quello di Stefano, che è arrivato al traguardo di Chamonix in 23 ore 2 minuti e 19 secondi: primo degli italiani, settimo appunto, poco più di due ore dopo il francese Xavier Thevenard, al terzo successo nella competizione.

Quella di Stefano è una storia di sport che ammalia. Quindici anni fa ha iniziato a correre in montagna, dopo 5 per caso, ha provato il suo primo trail. Questa era la quinta volta che si cimentava con l’UTMB: tre volte non è riuscito a completare il percorso, la quarta l’ha finito, stremato dallo sforzo.

Questa volta le sensazioni a quanto pare sono state diverse, ed è riuscito a chiudere il giro del Massiccio in meno di un giorno, uscendo indenne dal gelo della notte che è stato complice di ritiri illustri, scalando posizioni, grazie ad una gara intelligente, nei chilometri finali.

Vibram raccoglie anche il secondo posto nella categoria donne, con la spagnola Uxue Fraile Azpeita, arrivata alle spalle della valdostana Francesca Canepa.

Ruzza ha raggiunto la linea del traguardo raggiante, e lo speaker ha sottolineato la sua provenienza di pianura: un “handicap” che rende l’ l’impresa del all’atleta classe ’82 ancora più speciale.

Il suo commento all’impresa affidato alla sua pagina facebook

Ma non so nemmeno cosa dire. Sono stato talmente inondato di messaggi e complimenti, qualcosa di ancora meno immaginabile della mia gara, che spero di aver risposto a tutti. Vi ringrazio con un immenso abbraccio.
È stato il risultato finale di un impegno lungo 7 o 8 anni, partito nel 2010 con i miei primi ultratrail, proseguito con il primo #UTMB del 2011, i ritiri, le delusioni, gli infortuni, gli scoraggiamenti, ma anche la perseveranza, la continua convinzione che prima o poi qualcosa di importante sarebbe arrivato. Il tutto reso ancora più incredibile dall’infortunio avuto tra aprile e giugno che mi aveva fatto perdere la speranza ancora una volta. Poi è scattato qualcosa, la voglia di provarci ugualmente, sperando in un miracolo, inventandomi allenamenti alternativi e tornando a divertirmi di nuovo a correre senza più dolori, arrivando poi al giorno della gara nella miglior condizione possibile. Ci sono voluti anni per capire gli errori, di pianificazione della stagione, degli allenamenti, dell’ultimo mese pre-gara, dei giorni e delle ore precedenti la partenza, dell’alimentazione in gara, della gestione dei ristori e delle crisi, dell’abbigliamento. Alla fine il capolavoro è arrivato, oltre ogni immaginazione.

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Pubblicato il 03 Settembre 2018
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Il bustocco Stefano Ruzza settimo all’Ultra Trail du Mont Blanc 4 di 8

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