Vandali in azione, il Comune cerca “sponsor” per il parco giochi
L’ultimo “raid” domenica 8 settembre. Per nuovi giochi servono 7/10 mila euro: il sindaco Zanotti chiede aiuto a qualche privato che possa sostenere la spesa
Il parco giochi di via Pascoli a Casciago cade a pezzi. Scivoli, castello, altalena sono stati nuovamente oggetto delle attenzioni di qualche vandalo che ha aggravato ulteriormente lo stato delle strutture, già piuttosto degradate. L’ultimo “raid” domenica 8 settembre, tra il tardo pomeriggio e la sera: pezzi di legno buttati sull’erba, assi divelte, pali stortati.
Il Comune è a conoscenza della situazione: «Abbiamo purtroppo già visto in che stato è il parco. Sappiamo che potrebbe essere gente che viene da fuori, i carabinieri lo sanno, controllano, ma non li hanno mai beccati sul fatto: sfoltiremo le piante per rendere più visibile il parco, compatibilmente con la sicurezza di chi sfrutta l’area – spiega Andrea Zanotti, sindaco di Casciago -. Abbiamo già fatto fare alcuni preventivi, ma sappiamo anche che non basta sistemare i giochi, ma serve proprio sostituirli e, viste le nuove normative, dovremo anche cambiare il pavimento antiurto. I costi si aggirano tra i 7 e i 10 mila euro, cifre importanti per le casse comunali. Nelle pieghe del bilancio si possono anche trovare, ma ci sono delle priorità da affrontare: ci siamo concentrati sulle scuole, sul verde pubblico, sulle manutenzioni e le riparazioni necessarie per far partire l’anno scolastico in condizioni di sicurezza. Spese che ogni anno si aggirano intorno ai 5/6 mila euro e che necessitano di procedure lunghe e complesse».
Zanotti non è il classico sindaco che lancia appelli e non si dà da fare. Più volte, in prima persona, si è rimboccato le maniche e ha preso in mano tagliaerba e decespugliatore per sistemare parti del suo paese: «L’ultima volta, quest’estate, ho ripulito l’aiuola davanti al cimitero di Morosolo: mi hanno visto in tanti, ma solo uno è venuto a darmi una mano. Non mi stupisce, facciamo fatica anche a trovare volontari che si mettano a disposizione per garantire servizi primari. Mi piacerebbe che la comunità si muovesse per tutelare i suoi beni, ma ci credo poco. Certo, se ci fosse un benefattore, uno sponsor, qualcuno disposto a mettersi una mano sulla coscienza e una al portafogli e darci una mano sarebbe il benvenuto: è già successo in altri Comuni, a Cazzago Brabbia ad esempio, perché non a Casciago?».
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