Il ricordo commosso dei cinque martiri della Gera
Questa mattina la commemorazione dei partigiani fucilati dai fascisti il 7 ottobre 1944

Il ricordo dei cinque partigiani fucilati il 7 ottobre 1944 a Brissago Valtravaglia vive oltre la loro morte ancora oggi, a così tanti anni di distanza.
Vive nei ricordi delle famiglie, dei discendenti, e della cronaca oramai sbiadita del tempo che fu. Vivono però anche nei libri di storia e nei loro volti oggi osservati dai tanti ragazzi studenti delle scuole medie della zona che sono andati a rendere omaggio a loro, ai caduti della Gera, morti sotto il piombo fascista.
Ogni anno la cerimonia è particolarmente sentita, toccante.
E anche per questo, in uno splendente autunno 2018 l’Anpi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia è venuta fin quassù, nelle valli varesine, dove la Resistenza nacque, per rendere omaggio ai suoi valorosi soldati.
La cerimonia, organizzata dal professor Carlo Banfi, ha visto anche la partecipazione degli alpini.
«Questi partigiani fanno parte della famosa storia dell’Ottobre di sangue varesino che proprio dalla Gera di Voldomino partì ed ebbe il suo culmine a Varese quando fucilarono Trentini, Ghiringhelli e Copelli», spiega Ester de Tomasi, presidente di Anpi Provinciale.
«Si tratta di eventi che a volte possono sembrare un’appendice di quelli maggiori, o più noti ma che invece hanno grande importanza storica perché in questo modo comprendiamo come i i fascisti vollero estendere il terrore sull’intero territorio da essi controllato, portando i partigiani spesso giovanissimi nei paesi per fucilarli e lasciarli cadaveri per strada, a dimostrazione della loro spietatezza e malvagità», continua Ester de Tomasi nel ricordare la cerimonia di oggi, lunedì 8 ottobre. Fucilati e lasciati fuori dal piccolo cimitero di Brissago dove oggi si è tenuta la cerimonia «nella quale si è avvertita nell’aria la grande commozione legata al ricordi di questi giovani caduti per la libertà».
In realtà non tutti quei partigiani qui riposano. Alcuni, provenienti dal Milanese, dopo la guerra vennero seppelliti dai loro cari nei cimiteri dei paesi d’origine.
Qui rimane il ricordo di quei fatti, che oggi tocca ai più giovani celebrare.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
bianca1977 su Varese si prepara a dire addio alla piscina di via Copelli: al suo posto si valuta un impianto per la pallavolo
Fabrizio Tamborini su Elly Schlein a Varese: “È una vergogna che prosegua l’occupazione di Gaza, e il silenzio del governo Italiano è complicità”
Felice su Latitante 20enne arrestato a Saronno dai Carabinieri: era evaso dai domiciliari
PaoloFilterfree su Brutale pestaggio in centro a Varese. La testimonianza di un cittadino
Felice su Sabato è il giorno di Va Live Pal: musica, arte e impegno civile ai Giardini Estensi di Varese
gokusayan123 su Varese, arrestato per stalking un 20enne: pedinava una commessa da due mesi
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.